lirik lagu nocivo regaz - neptunia
intro
perso tra le strade del mio quartiere
oggi faccio un giro giù in paese
per quei posti, come se il tempo si fosse bloccato
e non fosse p-ssato mai
strofa 1
sarà dicembre, ma mi si appiccica addosso
questa malinconia
quante volte sarei andato via
ma la nostalgia vincerebbe
è come una fotografia
dalle sfumature grigie e spente
ste strade, mi conoscono come i miei genitori
mi hanno visto nei miei momenti peggiori
sempre qua fuori
qualche negozio ha chiuso, ha abb-ssato le serrande
ed io sono cresciuto, ora sono un po’ più grande
giù da me i bambini giocano ancora a pallone
corrono nella polvere, bagnati dal sudore
e ragazzine sognano l’amore
per il ragazzetto perfetto, e poi finiscono a letto
col solito coglione
ho visto peppe, senzatetto da non so quanto
chiede gentilmente sigarette e mi ringrazia sempre
qualche tempo fa sono volati via roberto e franco
per problemi d’alcool, lasciati soli tra la gente
io faccio un salto al cimitero e do un bacio a dodo
da lontano guardo il grattacielo e mi lascio ad un ricordo
eravamo piccoli, da roma, milano e napoli
a cazzeggiare tra i vicoli
io ci rivedo ancora la
ritornello
a volte ti odio da impazzire
col rumore del traffico che non scorre ma
se un giorno dovessi partire
l’odore del mare non mi abbandonerà
amore mio, andrò via
dirò addio alla mia via
vinco io, nostalgia
ma nel mio cuore resti sempre mia
strofa 2
a settembre giulia è morta
dio, quant’era bella
ma un incidente l’ha portata via
è successo fuori casa mia
adesso è una stella e brilla
e una costellazione le fa compagnia
-ssieme a giulio, -ssieme a carlo
a tutti gli angeli nati dall’asfalto
bro, io guardo in alto
il sole splende, ma qua non fa caldo
ed io mi perdo tra la gente e i discorsi di chi c’ho accanto
frà nel mio quartiere, diranno sempre che va tutto bene
anche se tanto qua non c’è mai niente che va bene
se senti le sirene, tutti incuriositi
noi abbiamo l’ansia addosso anche se poi siamo puliti
perchè quelli vest-ti in blu, qua stanno all’erta
dillo a mio frate bubu, per qualche grammo d’erba
mio frate lucas, preso dalla sua cl-sse
e messo dietro le sbarre
una storia di merda di anni fa
ritornello
a volte ti odio da impazzire
col rumore del traffico che non scorre ma
se un giorno dovessi partire
l’odore del mare non mi abbandonerà
amore mio, andrò via
dirò addio alla mia via
vinco io, nostalgia
ma nel mio cuore resti sempre mia
strofa 3
oggi ho visto una zingara in manette
tra la gente, e un agente la caricava su una pattuglia
era una piccola minorenne
e nel casino sfrenato del mercato rubava un po’ di frutta
qua chi ha tutto e chi ha niente
ma la fame ce l’hanno tutti
qualcuno mangia al ristorante
qualcuno tra i rifiuti
la sera scorsa, un signore in piazza
chiedeva l’elemosina
e si copriva la faccia per la vergogna
mio frate lello c’ha sua nonna
che lavora tutti i giorni
perchè non prende un cazzo di pensione
invece ahmed sta qua fuori
la strada è la sua casa
e gira con suo padre dal parchetto alla stazione
io stavo al borgo quando un figlio di puttana
ha rotto una bottiglia, e ha ridotto il poltiglia la faccia
ad un ragazzo soltanto per una collana
quanta merda che c’è in strada
chi viene in vacanza che ne sa?
ritornello
a volte ti odio da impazzire
col rumore del traffico che non scorre ma
se un giorno dovessi partire
l’odore del mare non mi abbandonerà
amore mio, andrò via
dirò addio alla mia via
vinco io, nostalgia
ma nel mio cuore resti sempre mia
strofa 4
il sole ora scompare al di là del mare
ad ogni tramonto il cielo sembra andare in fiamme
e mentre il buio invade tutte le strade
si accendono le luci nelle case
e il quartiere sembra un grande alveare
sto naufragando tra i ricordi
nave fantasma senza timone
i miei occhi contro i suoi occhi
poi l’ansia e l’agitazione
prima del bacio sotto quel lampione
che ho preso a pugni quando è morto l’amore
noi siamo sempre gli stessi
stessi ragazzi persi, dispersi dentro i problemi
e diversi solo di nome
da giù al porto, alla fontana
col culo sopra un muretto
mentre guardiamo il futuro che si allontana
primavera, estate, autunno e inverno
cambia solo l’abbigliamento
qualcuno col tempo ha messo una fede al dito
qualcun’altro è finito dentro e poi è uscito
qualcuno adesso spinge un p-sseggino
ma ci trovi sempre qua
ritornello
a volte ti odio da impazzire
col rumore del traffico che non scorre ma
se un giorno dovessi partire
l’odore del mare non mi abbandonerà
amore mio, andrò via
dirò addio alla mia via
vinco io, nostalgia
ma nel mio cuore resti sempre mia
outro
questa va a tutti quelli che se ne sono andati via troppo presto
questa va a mio frate francesco, che se n’è andato quando ero
un bambino, a mio frate dodo
ad alessandro dammiano, alessandro beng, giulia, alessio, giulio, marco, matteo, carlo, mattia, patrich
e a tutte le altre persone di cui ignoro completamente il nome
punta al cielo, ma non dimenticarti mai da dove vieni
pace
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