lirik lagu nick nemesi - pace
[strofa 1]
sono nato in un quartiere di merda, sembra un quadro di goya
l’annunziata è guerra con la noia
la mia impressione e che voglia farci rincorrere obiettivi
se ci vivi ed hai un sogno soffri d’insonnia
io cerco pace da quando ho preso coscienza di chi sono
dove vivo, cosa sento e cosa voglio
dai parti in spiaggia ai lidi non passo che ho troppo sdò
mi sento fuoriluogo, tanto in lista non ci sto
la vita mi solleva le domande a cui rispondono ‘ste liriche
io osservo le mie fisime dall’iride
camminano da sole e a volte non mi fanno vivere
sono un insicuro ma che adesso ne sa scrivere
questa non è spocchia, è un residuo d’insicurezza
l’ho capito da poco, è la mia unica certezza
non sai quanto ho lottato per riuscire a dire “non mi tange”
e solo grazie a questi fogli forse troverò
[ritornello]
pace
quella che non provi e se la provi ti stordisce come droga che ti sale
parlo di pace
quella che vorresti accanto sempre, è un abbraccio di una tipa che ti piace
parlo di pace
quella che ritrovi quando ti alzi da terra e il senso è tutto in una barra
la pace
rassegnati non viene senza prima fare sciarra
non le daresti valore
non ti sembrerebbe pace
[interludio]
“negli anni, cercandola, ho capito che la pace la si trova accettando anche in minima parte un compromesso
può suonare triste ma è così
in assoluto non esiste, va e viene
parlare di me, nonostante spesso sia difficile, è il compromesso che ho trovato per trovarla
bisogna stare al gioco”
[strofa 2]
la strada é un quadro di de chirico, non so orientarmi
il cervello mette cimici nel cuore per spiarmi
perspicace, controlla i miei pensieri, io senza armi
e se un uomo é la sua anima il corpo vuole spirarmi
espirare ed esalare i peccati, pure i più semplici
che volevo espiare già coi primi testi ai tredici
quelli scritti senza sensi metrici e logici
però pratici per ammazzare i mostri alla cloverfield
poi negli anni corse ai tram per non perderli e il fia~tone
le sciarre con mia madre, col d.o.c. vado dal dottore
il ricovero in clinica, senza sfoghi non si scappa mica
e soltanto la penna in quel momento era mia amica
e come allora, adesso mi farò forza scrivendo
spendendo ogni secondo appuntando sopra un quaderno
non sai quanto ho lottato per riuscire a dire “non mi tange”
e solo grazie al compromesso forse troverò
[ritornello]
pace
quella che non provi e se la provi ti stordisce come droga che ti sale
parlo di pace
quella che vorresti accanto sempre, è un abbraccio di una tipa che ti piace
parlo di pace
quella che ritrovi quando ti alzi da terra e il senso è tutto in una barra
la pace
rassegnati non viene senza prima fare sciarra
non le daresti valore
non ti sembrerebbe pace
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