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lirik lagu necronephilim - necro poli

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[strofa 1: freddy key]
il cielo si fa viola
collidono i mondi
un secolo che aspetto
i demoni immondi
la mano insanguinata
un ciuffo di capelli biondi
dal suolo che si scuote
escono soldati zombie
in mezzo ai vagabondi
ce n’è uno che vaneggia
dice che tua figlia è nuda
nella vasca che galleggia
la steppa flotte di metauomini
seppia psionici la tua mente s’inceppa
una cesta abbandonata con un bimbo
sulla testa il simbolo del limbo
demoniaco nel quale mi spingo
dipingo con mani mozzate
notti e sangue d’estate
cocci e tazze gettate
pozzi e fondi pescate
su le mani al cielo
andate piccoli fuchi
tu satana conducili
lontano dalle luci
lucciole e puttane
succubi di un dio
che sta alla fame
uscite dalle tane
colme di letame
lame e gusci
muti
tipo quel giudeo
dopo il bacio
lo sai anche
galileo s’e’ scusato
la chiesa uccide
la fede divide
il male e’ vicino
e so dove vive

[strofa 2: i.o.r.i.a.]
varco questo arco
nella mano marcia un mezzo dardo
sparpagliate a terra
ossa rotte mezzo arto
avanzo nell’avanzo
corpi senza vita, senza via d’uscita
vomito il pranzo, mi pulisco con le dita
catacombe vedo tombe
scrosciano le fronde, si nasconde
vuole la mia morte
ama il gioco delle ombre
sta città non esiste
appare se sei triste
imbocca le paure rendendole più vispe
più resisto più marcisco
perdo la ragione
dentro la magione rinasce il nome
demogorgone!
squarci temporali
squarcian temporali
il mondo crolla, esplodon genitali
zombies emissari seguono la bolgia
mi decompongo
pelle come pongo
ossa all’aria
più pesante, è devastante
roccia arenaria
cuore e pietra
senza meta
senza vita
nel limbo
eremita
ritroverò la luce
milarepa

[strofa 3: manomorta]
un sole nero irradia in cielo dimensioni eterne
dove ogni cosa stata, ritorna per sempre
si ciberà di ciò che sarà pervasa da rivalsa
e lacererà ancora una volta carne marcia
non porger l’altra guancia o ti strappano la faccia!
se la indossano e poi fottono la tua ragazza
succhiano midollo osseo d’infanti e se li guardi puoi fidarti
sarai il prossimo a trasformarti
finirai per cibarti con l’odio degli altri
con una fame viscerale che non combatti
vorrai rimpianti ma la tua att-tudine li annulla
ti culla nella notte più buia inseguendo urla
una promessa di vendetta impugna l’accetta
e deturpa chi disturba ogni tua scelta
se questo è il suo volere ben venga
dissi a un re con corna di rami di quercia
mi sorveglia chi ha generato l’esistenza
un giorno ogni millennio, mi libera ed osserva
il primo raggio del mattino chiuderà il portale
oltre la necropoli con me ti voglio portare

[strofa 4: whyisn’t]
in un posto nascosto per evitarli
un canne mozze per seccarlo, mi chiedete:”di che parli?”
siete orbi? non c’é più nulla di umano
un mondo di poliuretano nel pantano diventati tutti zombie
evita i pertugi meglio che segugi qui ti fiutano t’accerchiano non prenderli per stupidi
prova e considera l’effetto collaterale
di chi ti appare normale non ti ci puoi fidare
la stessa carne che perdono a brandelli mentre sbranano i fratelli é infetta
il mezzobusto di tua moglie glielo inghiotte al capobranco
intanto questi se ne ciba senza fretta
senza dubbio un’ esistenza meno ipocrita
o forse vuoi saltarci in mezzo nell’ intento di muovere critica, dai
giudica
scusa, che dicevi? intanto uno t’ azzanna l’arto con cui gesticolavi
uno di noi stronzi gli fa
saltare la testa, subito dopo vedo na bolla esplodere tra i rasta
ma non mi sembri scosso
senza un braccio ed il cranio di un mostro ti é appena esploso addosso
da un segnale radio seguiremo le tracce
nome in codice cleveland butcher
fasce inzuppate di sangue
il lamento dei runner
per le anime umane
ti centro con un pancor jackhammer


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