lirik lagu moonloverz - plenilunio
[strofa 1: soulcè]
ho un bicchiere di noia, bevi con me o no?
solo non rimango più nemmeno un attimo
nemmeno un attico mi salva da silenzio e fumo
sparisco e ricomparirò in un attimo
dentro quell’attico da cui ti godi il plenilunio
dai brindiamo fatti accompagnare tienimi la mano e spariamo
ago e filo e cuciamo le bocche che se poi parliamo spariamo
già l’ho detto mille volte forse che se non scappiamo ci odiamo
senza gridare ci udiamo
senza fare fatica tengo il mio mondo in mano
come tutti i lunedì
ricomincia la routine di una storia persa
sempre uguale a se stessa
come chi ti giura di diventare diversa
ho visto tutto pure il sangue in faccia pure i buchi a terra e lame sulla schiena
metto punto a un’altra nottataccia che è p-ssata insonne con la luna piena
[strofa 2: swelto]
plenilunio, tutto chiaro al buio, qua siamo così tanti che sembra un raduno, balliamo a piedi scalzi quando è pieno autunno
foglie secchie sotto i rami, è il richiamo del lupo, tu grida “aiuto aiuto!” qua nulla è dovuto, qua nulla è piovuto dal cielo per caso, è un credo minato, un sentiero pervaso dal gelo del pathos
(moonloverz) questa vita è un‘onda che da sponda a sponda muta i suoi concetti, io vado di corsa dove soffia il vento volo tra gli eventi e poi, supero l’eclissi di quei giorni tristi non ci siamo più visti, sorrisi a denti stretti dimmi cosa ti aspetti, ci siamo fatti male senza neanche colpirci noi
[strofa 3: eldomino]
ripartiamo da qua, dal punto del cielo dove nessuno guarderà, (eldalai) casomai tieniti leggero che non sia mai, un salto dei migliori e muori giovane columbine, come mai come max, come fai dai, guarda che sorrido anch’io, mi conosci ormai. aaaahi, giocoliere coi pensieri naso in su, mossa di kung fu fuori dai guai, a volte credo che nessuno sappia in fondo ciò che meriti, ne sei convinto? pent-ti, dato che ci piace farci male, come i tuffi nelle tremiti a proiettili, ricordi come reperti vanno in fumo, faccia bianca pare calce da magnitudo, questa luna mi conosce è come mia mamma, bacio entrambe sulla fronte, plenilunio
[ritornello: azurestellar]
sai che a volte quando è tardi stai li a pensare sul davanzale
la città è spenta, tu fai suonare questa canzone (bevi con me o no)
so che quando siamo soli suona più forte nel cuore esplodi
che anche se è buio tu guarda fuori c’è il plenilunio
[strofa 4: eldomino]
mi piace quando ti vedo fissarmi con quell’aria da “chi sono io”, tutto io, come dio..quando provi a disegnarmi sulla faccia i tuoi crateri, i lineamenti di mio padre e prima di mio zio. e’ l’oblio la mia bio, d’obbligo come a rio allargare le braccia e viverla con brio, ma la vita bene o male è solo strofinio, e la p-ssiamo a organizzarci l’addio! oddio, avrò mai chiaro il concetto del tempo che p-ssa, del segno che lascio, dell’uomo che apprezzo e della donna che bacio e se tutto dipendesse davvero da me, domani avrò i miei occhi più grandi di ora, più aperti dello spazio in cui ti nascondi, buondì, un altro bicchiere di noia, aspetterò di nuovo che ritorni
[strofa 4: swelto]
ma poi p-ssano i giorni poi notte lunghe in cui tu non rispondi
la distanza ci ha avvolti, travolti, noi soli tra molti, ci siamo trovati pieni di ricordi poi pieni di forse, borse sotto gli occhi lo vedo non dormi più. a volte i dubbi tu non gli -ssecondi, insieme siamo primi se non siamo vicini, secondi trascorsi non vedi i trascorsi di tutti i percorsi, dopo tutti i discorsi, scusami se sclero ma io infondo non ci credo che sia vero non ci siano più nemmeno i presupposti. tocca solo essere forti a volte, so chi siamo disposti, disporsi, scoprirsi, riavvolti. e quando viene sera, tu dimmi cosa resta, voliamo verso questa…
[strofa 5: soulcè]
luna piena, poi quasi quasi ti guardo e mi specchio
come se ascolti le frasi che invento
come se incontri per strada te vecchio
con la vita che è p-ssata in mille fughe e le esperienze sono rughe su un viso che piange
come una moglie che di spalle lancia il bouquet chi lo raccoglie per un po’ si nutre di speranze
che se poi p-ssano e deludono mandano ai pazzi
con gli occhi aperti che si illudono di avere sfarzi
ho le parole che si mischiano e vado per crasi
faccio un fischio come willie per chiamare un taxi
fermati e portami su metti le ali al buio
voglio brindare ai crateri lunari in questa notte di plenilunio
[ritornello: azurestellar]
sai che a volte quando è tardi stai li a pensare sul davanzale
la città è spenta, tu fai suonare questa canzone (bevi con me o no)
so che quando siamo soli suona più forte nel cuore esplodi
che anche se è buio tu guarda fuori c’è il plenilunio
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