lirik lagu metal carter - natural born skillerz round 2
[strofa 1: noyz narcos]
narcos rap, piscio sulla scena
turpe come sodomizzare un’ anziana e baciargli la schiena
la sera io mi guardo quando passo, sui vetri dei negozi
vorrei la gente che c’ho intorno fatta a pezzi
mi frega cazzi di hit list italia più o no?
in tv quel frocio di maccarini mi parla di hip~hop
tu e la tua visione grottesca
irrompo alla tua festa
ti lascio chiuso al cesso senza testa
sui vestax
voci subliminali al contrario
ti porto sangue insieme a me nel forno crematorio
ogni rapper in ascolto si cucia la bocca
sei amaro come un trans senza parrucca mentre si strucca
mi stucca i rap con trame da fiction forzata
bruciano le rime della station di narcos deviata
africa bambata, gola decapitata
vola la testa dell’ultimo mc per la sua ultima cazzata
[strofa 2: gel]
solito circo, solita n~z~one
professori improvvisati per questa n~z~one
mi sveglio già stanco e penso a una soluzione:
la soluzione non dev’essere andare al bancone
io nella vita non voglio fa l’impiegato di concetto
distrutto a letto penso al padrone che inetto
veterani del rap fanno le malelingue
sticazzi tanto sono loro che si alzano alle cinque
rappo positivo ma la loro vita e una merda
mi vesto zero cool ma il mio sogno non perda merde
il tempo parlerà e non farà tardi
intanto bacardi tanto sei tu che perdi
[strofa 3: sparo manero]
parliamo della scena e che cazzo dobbiamo dire?
con questo andazzo qua non si sa come si andrà a finire
sembra assurdo faccio il rapper in italia
una strofa per un tape per un dj della germania
(ora) sembra tutto fermo ma qualcuno si muove
e un’inferno vero e nessuno si commuove
se la sofferenza fosse il punto di partenza
autentico veleno e non rimorsi di coscienza
(allora) senza dubbio qualcosa cambierebbe
magari chi ti ascolta se ne accorgerebbe (che)
c’è un’errore di fondo a sto momento
sento che il mio mondo non è come il tuo mondo
tu nei panni miei non duri mezzo secondo
(lontano da me) te lo dico chiaro e tondo:
non rispondo dei tuoi errori
io solo dentro la stanza e tutto il mondo e fuori
[strofa 4: cole]
piscio la scena, che sia chiaro
b~tto pure il salvabile per me tutto e amaro
tutto mega regolare ma vaffanculo
rap siero positivo sangue messo in stereo
eroi tu è meglio l’eroina
antieroi noi truceboys la tua rovina
atteggiamenti da cazzo e vivi da v~g~n~
tu che non ci vuoi poi ci sbatti in copertina
riavvolgi la cassetta per il rap con la lametta
fanculo i carabinieri e pure la beretta
la stessa merda in tutti i pezzi e pure aspetti
sangue alla fine della strofa del pezzo che schippi
[strofa 5: nil krendo]
nuove generazioni in fiamme
bruciano i loro torbidi intelletti
dose quotidiana di merda intorno
che produce i suoi devastanti effetti
vedo troppi uomini con facce
assemblate a un nome
sto con le parole adesso vogliamo prove
indiscussi protagonisti di una scena che non varia
ma quello che stringo nelle mani è solo aria
atteggiamenti da superstar
per nascondere le loro più infime paure
mi dispiace, ma qui non servono più scuse
occorre cercare solamente soluzioni in mezzo a drastiche misure
visuale pessima di ciò che mi circonda
se dal cielo continua a piovere
black rain pioggia sporca
siamo serial sk!llerz nati
forse totalmente sqilibrati
si ma qui non c’è nessun fottuto terror bundy
sopra c’è truce, rz, grendo
primo più grandi
quanti siamo
ci prendi così tutti o nessuno
tranquillo uomo: la tua coscienza ora è al sicuro
se nel tuo impianto gira natural born sk!llerz mixtape volume 1
(volume 1)
[strofa 6: metal carter]
mi piace la violenza che ho assimilato
è una circostanza e non una coincidenza
sono io lo stronzo che ha abboccato
con quello che ho potuto mi sono salvato
non ho inscenato una scena senza senso
chi si distingue tinge e distingue il suo tempo
perdi tempo con la mia testa
basta cazzate da rapper carter
truceboys live come i like the slayer
michael mayer vive ancora
voi l’avete rinchiuso e drogato
ma lui è scappato ancora
e sta vagando ti sta cercando ancora
per far suonare la tua fottuta ora
[strofa 7: primo brown]
si che lo capisco no che non insisto
ma non puoi paragonarmi alle stronzate che hai già visto
in giro parli del rap senza un disco
scemo con il demo fatto in casa tu cammini sull’acqua come cristo
avete un faccenda che non scalda il volume a palla
troppo poco cuore e una coscienza che non parla
quelle basi prima che le cavalcate
dovete stare faccia al muro con la vita e prenderla a testate
voi scherzate quando c’è chi lo intensifica
gridate un grosso scandalo se la radio lo massifica
questa cosa resta giù perché e viscerale
pure dentro la tv quella più commerciale
sicuramente meglio tu ma io ti faccio male
stronzo io ti busso con la cassa col doppio pedale
faccio strofe col botto da un botto
ma non mi serve dire tutti che sento il rap dall’ottantotto
è una lotta con me stesso per capire
intanto un suono grezzo è già nel culo di altre 2 veline
tocca andare allora parto
primo sono io e tu chi sei? tu sei secondo terzo quarto…
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