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lirik lagu mauro marsu - dea (prostituta)

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i strofa
tra un brandy e una branda brandelli di stelle una lametta senza fretta fa liscia la pelle
dea alle undici si guarda allo specchio
in un palazzo più che storico vecchio
sul giradischi lou reed una c-ssa distorta affonda le unghie in una fetta di torta millefoglie mille sfoglie mille e una notte b-tta nel cestino quelle calze rotte
brucia l’incenso nel suo monolocale
sigarette spente un’ortensia ornamentale mascara e fondotinta e in fondo si fa finta
col trucco e con la mimica la si può avere vinta
sul riflesso di chi non vorrebbe essere stata una prigione di carne un’emozione rubata una madre una moglie una fantasia lontana dea ventiquattro anni di mestiere puttana
rit
la porta si chiude la notte ti avvolge tempesta di idee il tuo corpo travolge tra eros e thanatos agisci furtiva cerchi te stessa per sentirti viva
ii strofa
dea esce di casa con un profumo eccessivo che inonda le scale con fare lascivo minigonna e giubbotto notte fredda e umida mai quanto il freddo della sua anima ruvida
camminando saluta angelo barbone chitarrista che suona quel blues da quando l’ha vista sbandati le gettano piscio in branco
e chiedono soli di essere abbracciati di fianco
di giorno mille modi per offenderla e disprezzarla di notte uno solo per averla e pagarla
e mentre ne ingoia i silenzi -ssensi
la borghesia gli fa una sega in tutti i sensi
dea fa la vita per cambiarsi la vita
per trasformarsi in un’idea tratteggiata a mat-ta dea fa sesso per cercare l’amore
un triangolo fatto di forza terrore ed orrore
rit
iii strofa
l’attesa aumenta il desiderio ma di smetterla quando una macchina si ferma per prenderla dice il prezzo che vale sale si accosta e si suda dea gemita recita è una maschera nuda
dea scende e ringrazia si ferma ed immagina
b-tta il durex con il kleenex pulisce una lacrima prende un cornetto al forno c’è chi la vede e l’ignora perché ora sta prendendo brioches per la sua signora
dea rincasa poco prima che il sole si alzi
leva i tacchi sul portone risale a piedi scalzi entra nella doccia che per quanto bollente contro il senso di sporco non riesce a far niente
dea sorride piangendo e piange sorridendo mentre asciuga i capelli e si va rivestendo condensa sullo specchio pensa “se voglio mi creo” dea all’anagrafe liberato amedeo
rit. (x2)


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