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lirik lagu masosky - aqvarius

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[strofa 1]

manichini, ammanettati
da quand’erano bambini
sogni mini, caricati
in milioni di fucili
in mano sabbia, non castelli
scrivo rabbia, coi pastelli
b-tto giù versi incisivi, corrosivi
mai gioielli
un po per mamma, un po per me
c’è sempre un colpo in canna
a una spanna e mezzo da te
comunque non sono a galla
tu che scrivi, io che schifo
i miei caratteri corsivi
non li scriverei di certo se non ne avessi i miei motivi
io non sono fatto di cemento
ma sono fatto di tavor
mi appisolo lento e sbavo
la mia vita è un treno, ogni giorno uno scalo
mi sento come un pesce rosso davanti ad uno squalo
ma sono io che mi sentivo stretto in quell’acquario, non respiravo
allora squalo fatti sotto
non fare piano, di certo non mi allontano
sai non sono bravo a farmi sotto
tu c’avrai mille denti
quelle pupille nere
io non li avrò i tuoi denti
ma ne ho le palle piene
di vedere due raccomandati che c’hanno il potere
vederli salire su un trono che è mio di diritto
solo perchè vanno in tele
ma chi la date a bere
mi va nei bronchi l’acqua
ho sete ciò che avete, lo dovete
con chi andate a bere
non valete un cazzo siet un pelo pubico
almeno quanto il pubblico
che finge di non vedere
ti giuro che vorrei suicidarmi tutte le sere
e se non lo faccio è perchè c’è anche chi mi vuole bene

[hook]

vedi non c’è, un posto per me
neanche nel bel mezzo dell’oceano intero
ed è per questo che nasco e muoio nel mio acquario (x2)

[strofa 2]

ricordo tutte le notti una per una
quelle che p-ssai in quel parchetto
mamma rimase da sola
e noi rimanemmo senza un tetto
con l’inquietudine che
solo con la solitudine potessi coprire il letto che mi ero creato in quel giardinetto
il destino ci fece uno sgambetto
cademmo giù ma in quell’età
costan le mani bucate non la dignità
e’ una legge fisica come la fame chimica
abbandonai la lirica
e che cazzo, diedi spazio all’acidità dei grandi
dopo i miei primi calci nei fianchi
mi sentivo io quell’uno su un miliardo
cresciuto in cattività
dio mi cacciò tipo ebreo
p-ssai dalle geox alle timberland
dopo il furto al colosseo
i miei amici tutti fidati
come un re coi suoi sicari
poi iniziammo mercati vari
ed iniziai a giocare ad armi pari
e’ la vita che ci ammazzava
una tipa che ci lasciava
nessuno se lo meritava
ma era l’asfalto quella che ci allattava
la serenità ci minava
qualche amico allora tirava
poi giù in strada 200 all’ora con la patente taroccata

[hook x2]

e non vedi non c’è, un posto per me
neanche nel bel mezzo dell’oceano intero
ed è per questo che nasco e muoio nel mio acquario (x2)


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