lirik lagu malam intè - credi
cerchi la pace nella santa fede
tra imperi dorati macchiati di sangue
e preghi per un mondo pieno di veleni
ma e la casa del serpente quella nella quale credi
credi
credi che ti dia una mano la banca del dio danaro
dove si contratta l’anima e il futuro chiavi in mano
fai la fila allo sportello schiavo
credi che le tutte blu servano a darti sicurezza
scendi in piazza e manifesta perché non hai il pane
perché tutto va a puttane e provano a privatizzare
anche l’aria che respiriamo trema
violenza speciale in assetto da guerra pr~nta a caricare
credi
di guardare la televisione
progetto lobotomia l’omicidio della comunicazione in atto
credi
che non esista l’amore in povertà
che su un numero di conto e incisa la felicità
ma che e ricco sogna solo di averne perché non ha
senso di comunità
creperà solo tra corvi in guerra per l’eredità
credi che col tempo l’uomo cambierà
che manifestare in pace basterà
chiedilo a chi tempo fa ha dato la vita per la nostra libertà
chiediti cosa non va
di che materiale è fatta l’anima
chiediti cosa non va
chiediti cosa non va
parola di malama malemamalemamalenonfa
se questo è quello che credi
credi
forse è meglio che ti siedi
che ti siedi
prega dio che forse è meglio
forse è meglio
lo so vivo in un incubo ma almeno sono sveglio
ma almeno sono sveglio
se questo è quello che credi
credi
forse è meglio che ti siedi
che ti siedi
prega dio che forse è meglio
forse è meglio
lo so vivo in un incubo ma almeno sono sveglio
ma almeno sono sveglio
ma almeno sono sveglio
non è un fottuto videogame qua ci perdi tutto
chiedilo a chi dietro le sbarre guarda in foto quel che ha perduto
a chi fuori vive il lutto e maledice quelle sbarre che proteggono
l’uomo che l’ha distrutto
nessun dorma nessun corra, speri in chi ti soccorra
credi occorra aver fede perché quell’attimo trascorra
buchi lo schermo con lo sguardo in cerca di un identità l’ennesima
sul manifesto libertà
siamo arrivati all’anno zero del blackout mentale
in cui il peggio è a un livello niente male
ti sembra normale se vedi per strada sparare
ti sembra di guardare un video virale
piove, ci asciughiamo gli abiti corriamo rallenti
la distrofia sociale piega gli animi
vedi ogni credenza va a fuoco
spari sul nemico immaginario
spari a vuoto
credi al sicuro stia tuo figlio in quella sacrestia
con chi dovrebbe avvicinarlo a un dio che pare non ci sia
o che li dentro non soggiorna e lo credi al sicuro ma
è tra le braccia di un diavolo senza corna
rivolti volti verso il basso illuminati da uno schermo
occupano tavoli in silenzio, basterebbe poco
troppo poco a scatenare l’inferno
l’ennesimo colloquio andato male ad esempio
credi ti proteggano ma tu non ti domandi
come fanno a star fuori dopo l’ennesimo aldrovandi
sto sull’attenti tanto solo noi pezzenti
paghiamo le tasse e a fine mese stringiamo i denti
se avessi del potere ed evadessi come i milionari
avrei una bella villa in cui passare i domiciliari
patti chiari non credo volga al meglio
sarà cinismo ma almeno sono sveglio
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