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lirik lagu ​maggio - nel mentre

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[testo di “nel mentre”]

[strofa 1]
ho il tempo qui con me e io negligente
mi ha detto: “quindi cresci, deficiente”
gli ho detto: “sai che c’è?” poi niente
ho visto tutto a luci spente nel mentre
qualcuno so che ci sarebbe morto al buio
io che in questa città nel 2017 ci volevo crescere perché ero taciturno
e mi spostavi come cenere
fanculo, il mio cuore è uno e non lo posso perdere
quindi ci mancherebbe
lo lasciassi a digiuno tra le vertebre di altra gente
te la riassumo qui dentro, sono un rapper o
quello che mi pare, come anni fa avrei voluto essere
è la natura che fa il suo corso
le lascio il posto in cui mi riconosco
è la paura che ora affronto
un sorso di saliva bello grosso
prima di stare in mare mosso un po’ da solo
che è da solo che ho imparato a stare male in ogni modo
a percepire ogni mio nodo
adesso sciolgo ogni frastuono
voglio diventare ciò che voglio in base all’uomo
nel mentre ho fatto troppo e mi è rimasto poco
ma è da queste cose che si esce per tornare a fuoco
non passare sotto al gioco e popolare il mio di corpo
con del lavoro buono che rimanga sul mio suolo
anche quando sono solo e sporco
nessuno può invertire il polo
[ritornello]
sai che nel mentre ho capito cosa serve
per stare bene quando non ho niente che
mi conviene

[strofa 2]
ho capito la mia specie che
tutto viene e va
io invece sono qua
ci sarò sempre, come quando stavo in stanza con il rap
nel mentre troppe canzonette ed io ‘sti cazzi
il mio ruolo è riprovare, ritrovarmi, poi trovare e dare armi
a chi ascolta con le orecchie dei giganti
ho più di una voce in ventre a cui devo dedicarmi
che importa? se mi parli e non mi guardi è un po’ da codardi
sai, lo sono stato per vent’anni, ma
dopo quanti pianti un po’ futili a pensarci
guarda che ti corrodi l’anima
riduciti a coriandoli
se sai ricollegarti, rimani qua
io mi ascoltavo fabri, assorto nei miei cazzi
specchiato in riva a un lago
ma chi avrebbe detto che sarei passato ai fatti?
nel mentre ho perso aghi
per distruggere e scoppiare i piani più sbagliati, ma
ho parole per calmarmi e riguardarmi
descrivere sul serio quello che volevo
e capire come ho fatto ad allontanarmi
ringrazio questi sbagli e poi me stesso
è stato complesso arrivarci
senza avere manomesso sguardi ed occhi grandi, ma
questi sono dettagli
perdono tutti i tagli
gli inganni che mi perdo non sono necessari
devo solo oltrepassarli
[bridge]
sono in crisi da una vita, forse è la mia natura
anzi, credo vivamente non sia neanche una sciagura
questa strofa l’ho lasciata
per parlare alla paura nuovamente
non lasciarla mai digiuna con le sigarette spente
mai senza verdura, abbracci veri e mani strette
su schiene perse nel tempo di due o tre nottate intense
con le teste di chi avverte che non so com’è
che si riflette bene
senza mettermi manette o farmi male
dovrei lasciarmi andare
lasciarla andare, farle spiegare
trovare una misura e ribaltare
l’andatura innaturale
di queste settimane
non pensare, non pesare
quel che vale resterà come le barre
gli occhi pieni di fragilità
le storie di dieci anni fa
con un cane che non parla
ma rimane perché tanto lui sa già
lo sapeva già
stammi a fianco
ce ne andremo, non temere
si farà nel mentre
[ritornello]
sai che nel mentre ho capito cosa serve
per stare bene quando non ho niente (stare bene)
che mi conviene
sai che nel mentre ho capito cosa serve
per stare bene quando non ho niente
che mi conviene

[outro]
sai che nel mentre ho capito cosa serve
per stare bene quando non ho niente
che mi conviene
(ho capito cosa serve)
niente
(ho capito cosa serve)
niente
(ho capito cosa serve)
niente


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