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lirik lagu mc bbo – sig.ra morte

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[verse:]
e quando non sento più il batt-to, un ricordo nostalgico:
io e te in riva al mare a bere un bicchiere di -rs-nico
un brindisi diabolico nel nostro rapporto cadaverico
l’ultimo bacio mortale prima che divento cianotico
cin cin, cin cin lina
nell’ultima cena ceniamo, ceniamo con dio, io e te per l’ultimo addio
mio corazon, ciao ci si becca l-ssù
nell’oblio a fare castelli di nuvole bianche nel cielo blu
stupido storpio abbracci barabba, mentre cucina bambini nel sabba
sotto un cielo fatto di sabbia, abbia pietà di te il tuo dio
che odi la vita ed ami la morte, odi te stesso e chi ti sta accanto
rifiuti la mano, offerta e aperta per darti conforto, è fatta di carta
la tua misera vita ti illude, siedi in letti di chiodi e ridi
quando il dolore colpisce, la bocca tossisce, sputi le bisce. bagasce
tagliano teste come le asce e fanno ferite ma il sangue non esce
cresce l’orrore nasce nel cuore ed esce dalla tua bocca e finisce
strisce di odio, parole impazzite, prendono fuoco saltano in aria
è la valchiria che ti comanda mentre il ghiaccio adesso circonda
la tua estate diventa la tundra in ombra, il tuo sole non arde e ti morde il vampiro
inizia il delirio negl’occhi nella notte degli spauracchi vigliacchi
vecchi fantasmi ridono mentre becchini preparano bare e sangue da bere
le ultime ore di vita viaggiano nelle tue arterie
ecco la morte vest-ta di seta e nella bilancia ci mette la vita
la tiene stretta nelle sue dita e pesa solo una misera libra…

[hook:]
eccomi signora morte, accoglimi a braccia aperte…
eccomi signora morte, accoglimi a braccia aperte
vento del ben’evento, questo è l’unguento porta sciagure
il canto delle valchirie e il conto delle miserie
vento del ben’evento, pago il mio conto ed esco di scena
pugnali nella mia schiena e streghe sotto la luna

[verse:]
sono le sette e il sonno e il senno si danno dispersi in versi e smorfie
troppi rimorsi intrappolati, lati malati del pensiero
eri il mio siero, ora la cura e l’auto tortura fatta in tinta da me stesso
statua di gesso senza più carne e senza più un osso
sono solo il riflesso di quello che ero, di quello che fui una volta
quando ancora l’aurora nasceva, il sole scaldava la nostra terra
la saliva bagnava, asciugava la lava, il cielo piangeva mentre reggeva
il peso di un unico cuore condiviso da ambe le parti
quattro arti in quattro quarti per amarti e starti vicino
stretto al tuo petto mi abbandono mentre rigetto il tuo perdono vano
troppa distanza da qui alla luce, cala il sipario escono spettri
dagli specchi, hanno le facce, i volti segnati dal tempo
gli occhi cuciti con filo di seta, in un lampo
ecco un ricordo di noi in un campo
di segreti violati, bisbigliati sottovoce all’orecchio
e’ notte, canta la luna, l’una è l’ora dei mostri coi nastri d’argento al polso
e camice di forza legate strette come manette

[hook:]
eccomi signora morte, accoglimi a braccia aperte…
eccomi signora morte, accoglimi a braccia aperte
vento del ben’evento, questo è l’unguento porta sciagure
il canto delle valchirie e il conto delle miserie
vento del ben’evento, pago il mio conto ed esco di scena
pugnali nella mia schiena e streghe sotto la luna

[verse:]
con lingua di serpe mi bacia l’amante, con occhi di strega mi incanta e canta
e conta i secondi mentre mi tenta con le sue labbra di puro veleno
che scorre e corre dentro alle arterie, sale e scende, mi prende e mi stende
nelle lenzuola di carta stagnola, l’aria si gela e tutto tace
senza speranza sono
nessuno mi chiamo perché nessuno sono senza di te vicino, sono un puntino nel nulla
un pezzo di stella cadente spenta, un pazzo dentro un pozzo nero
mi strozzo con le mie mani e sparo in mezzo alla folla in pieno delirio
canta valchiria, per questo vampiro che ha perso la sete in mille bicchieri
ha perso la fede di ieri e oggi sente i deliri e vede i miraggi
niente più raggi arancioni di sole, solo buio, bare e fiale di sangue e miele
di questo male che piange e finge con le parole e
dipinge colori spinti nel muro lasciando dei piccoli segni di vita
dove la vita è sparita nel vuoto, come misteri dentro all’ignoto
zitti, zitti, zitti, insetti state tutti zitti, zitti, siete tutti matti, insetti zitti, zitti, tutti zitti

[hook:]
eccomi signora morte, accoglimi a braccia aperte…
eccomi signora morte, accoglimi a braccia aperte
vento del ben’evento, questo è l’unguento porta sciagure
il canto delle valchirie e il conto delle miserie
vento del ben’evento, pago il mio conto ed esco di scena
pugnali nella mia schiena e streghe sotto la luna

[outro:]
oggi il sangue esce dal mio diario
i ricordi sono coperti con lenzuoli bianchi come cadaveri all’obitorio
ho nostalgia di te amore, perché siamo troppo lontani
ma ciò nonostante non vario, mi parli per ore dall’obitorio
dicendomi ti amo e quanto mi manchi
e invece quando siamo vicini
in realtà siamo troppo distanti e stanchi per prenderci con le mani
ma menomale che oggi in un sogno lucido ho incontrato una persona speciale
con una luce speciale negli occhi…


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