lirik lagu laze biose - chi ben comincia è a metà fra rho e opera
[rico]: facendo così si otterrà un fantastico e nuovo… adesso mi sto sgolando… hip-hop
[napo]: davvero? minchia non ci avevo mai pensato, rico, ma veramente, sei un genio. dai, andiamo ad applicare subito questo sistema nuovo e geniale che hai ideato tu con la tua mente perversa
[rico]: dai dai, ti metto una base e iniziamo
[napo]: ok, va bene!
laze biose, il disco peggiore che tu potessi comprare, le dieci o venti carte peggio spese che potessi sborsare, e che ti devo dire? tanto vale, i soldi li hai b-ttati via, ti conviene ascoltare, ti conviene. conviene che la situazione è fra le più strane, direi quasi che non fareste attenzione se non ti tocc-sse pagare, forse ti sembra normale, trenta-quarantamila lire, certo: lo sbattimento, l’etichetta, l’esportazione, a gente ci deve mangiare. i conti tornano, gli artisti suonano, gli spettatori pagano, alcuni spettatori si incazzano, alcuni idolatrano, si convincono che l’idolo è il m-ssimo, benissimo, smetto in questo stesso istante di criticare gli altri gruppi, infatti il problema si sposta da chi suona a tu che ascolti, o per lo meno sei un buon attore, ti vedo far finta di ascoltare, se tu ascolt-ssi i dischi che compri e sapessi scegliere senza influenze esterne di nessun genere, i problemi da risolvere sarebbero: nessuno. aspetta un momento, chi ti ha mai detto “il mio obbiettivo è dare una svolta a tutto questo”? il pericolo è che mi etichettino, che mi cataloghino e mi dicano “ultimo! tu fai rap [?] demenziale!” cambio c-n-le, non sono fra quelle persone che vedendo girare un centone pensano di voler lavorare nel magico mondo dell’industria musicale, ti puoi bullare, ti puoi giustificare, lo faccio anch’io, sia chiaro, ma non mi pigliare per il culo se prendo le distanze dal vile danaro. sia chiaro che io non suono, mi esprimo, che non ho un target preciso, io ti espongo al mio intestino, se fosse possibile per me economicamente pagherei voi stronzi per comprare il mio disco perché ascoltaste attentamente, mi sembra quasi di farvi un torto, infatti io non scrivo di getto, io scrivo di rigetto. laze biose: i senzatetto senza tatto!
[rico]: e napo, io dovrei dirti una cosa…
[napo]: anch’io ti devo dire una cosa…
[napo & rico]: parla prima tu! parla prima tu! parla prima tu! ok inizio io!
le mie rime sono fighe, le tue fanno cagare, le mie rime sono proiettili che ti possono devastare, il mio stile ti può tagliare come lame, faccio scalpore, sono hard-core, mi impegno per sp-ccare, evoluzione: appunto! rico dei laze biose si diverte a campionare colonne sonore dai videogiochi mame, ma ti pare? ti sembrano basi serie? ti sembra che io studi metriche? ti sembra che i laze biose predichino morali etiche? se rispondi solo “sì” vattene, dormi di notte, non girare locali per fare quello che fa le ore piccole, ultimo! birre -n-lcoliche, laze biose: niente musiche, solo prediche, già in partenza le basi non erano melodiche, adesso non sono neanche più ritmiche, un po’ sfinzere se vogliamo! io non amo la musica, io la odio, gioia e tripudio, invece quando faccio musica cosa vuol dire? vuol dire che le parole possono significare tante cose, che il linguaggio è una convenzione e che il concetto sembra spesso ucciso dal parlare, io direi dall’ascoltare, il problema non è chi parla, il problema è chi ascolta: il burro si fa i cazzi suoi, è la forchetta che lo spalma!
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