lirik lagu latte freddo - zeronove
[strofa 1]
è qualche giorno che mi sento mesto e un po’ tedioso,⠀
che ti cerco esasperato tra i nomi di un citofono
di una persona a caso, random che manco conosco, (no)
cercando un po’ d’amore nei suoi chiodi di garofano.⠀
appeso al balconcino uno spartito floreale,⠀
lei si è volatilizzata manco a sapere volare, (via)
triste per colui che l’ha voluta violare
nel suo corpo d’alabastro, straripando come il gange.⠀
e sono avvilito altrettanto, (sì)
stasera ho 10 euro, una birra nella mano.
ti chiedo se la vuoi, i tuoi occhi stan brillando
e io sono come jeff un secondo prima di farlo.⠀
ho scritto dei pezzi stupendi da pellе d’oca (stupendi)
e se te li cantassi comе vedresti questa cosa?
se fossi una storia, saresti la più tragicomica,⠀
un prosimetro in bilico tra verso e prosa.⠀
[ritornello]
ho un amore platonico per la tua schiena,⠀
che pare parlarmi in maniera più sincera
di te che non conosci ancora tanto di me,⠀
ma non importa se tutto andrà via come neve… (via)
[strofa 2]
ti senti come il mare,⠀
io mi sento un rifiuto
e tento di mansuefare
il tuo piccolo cuore evulso.⠀
vorresti fare un viaggio, (vorresti)
magari in un posto freddo,⠀
lontana da magagne, (via)
lontana da tutto il resto. (via)
io sono onesto, non sono quello che meriti, (no)
o forse lo sarei, se non cercassi pure lei (pure lei)
che mi sbraita addosso: “sei uno stronzo!”
e io ammetto che ormai non mi riconosco. (più)
[ritornello]
ho un amore platonico per la tua schiena,⠀
che pare parlarmi in maniera più sincera
di te che non conosci ancora tanto di me,⠀
ma non importa se tutto andrà via come neve… (via)
[strofa 3]
anatomia di un pianto,⠀
~n~lizzo il tuo meticolosamente cauto.⠀
sul comò c’è qualche lacrima di un amore distrutto, (distrutto)
di un amore complicato, di un amore rimpianto.⠀
sei l’allegoria di un pianto
l’allegria che provo quando sono disarmato.⠀
il mio mondo ancora non l’ho tutto immortalato (no, mai)
e il soggetto è sfocato, confuso e innamorato. (confuso)
avevo un biglietto del cinema, anzi lo conservo ancora,⠀
ma dopo quella storia ho incontrato quella folle
e ho avuto ancora il cuore in folle.⠀
le ho scritto una canzone, dedicandola alle foglie.⠀
mi sento come l’unica canna che hai mai fumato,⠀
quella volta in cui la notte aveva il gusto del gelato,⠀
come il tuo primo incontro con il sesso in senso lato,⠀
sorridendo per il pathos suscitato da uno sguardo.⠀
e sono tipo la birra bevuta a tempo di chitarra,⠀
durante una serata inaspettatamente magica, (magica)
tanto il tempo scorrerà via come una borrana (via, via)
e cucendo le ferite, sarà solo un’appuntata.⠀
correremo per sparire, ma sarà una cantonata
perché noi saremo sempre vittime dell’oscitanza.⠀
e te per me, giuro non sei una carabattola (giuro)
e ti prego smettila di sentirti malfatta. (ti prego)
[ritornello]
ho un amore platonico per la tua schiena,⠀
che pare parlarmi in maniera più sincera
di te che non conosci ancora tanto di me,⠀
ma non importa se tutto andrà via come neve…
[strofa 4]
entrambi ci dimeniamo tra lancette di un oriolo, (entrambi)
enfianti gorgogliamo avidamente di un orgoglio
ereditato solamente dai nostri sacri padri:
ci hanno sacrificati onorando le loro madri.⠀
giuro su un dio che non esiste,⠀
saresti il mio migliore romanzo,⠀
saresti un disco straordinario. (giuro)
e ci sarebbe ancora fede nell’amore.⠀
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