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lirik lagu john faser - diluvio sugli scettici

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testo di: “diluvio sugli scettici”

[strofa 1: fox blake]
noi non siamo pari, asce sgozzano immagini di cari, lasciano cuori amari
pace, quella che cercavo nelle tracce degli annali, la pietà nelle facce dei rivali
noi non siamo uguali, i tagli restano tali, rimani un ricordo a latere di visuali
un cratere che non voglio mangi il mio domani, rapporti formali neanche troppo cordiali
non li accetto più i fiori marci, ormai è tardi, non mi scaldano gli abbracci
non ho imparato a bastarmi, ma a odiarmi, causare disagi, trascino gli strascichi
mi rialzo da un fosso di cocci, sarò in forma più di ieri oggi
ho fissato girare a vuoto orologi, senza rincuori di un luogo o di loro elogi
io cammino da solo e me ne fotto, le fottute ferite le rattoppo, lotto
le lacrima ordinaria trama quotidiana termodinamica del corpo, ricarica il colpo
in guardia da chiunque ho intorno, pr~nto allo scontro, mica allo sconto
fino alla mortе la strada è in salita, bro senza riposo e lo so che non svolto
nе esco sporco mica assolto, sono il padre di me mi sono raccolto
non ho mai detto niente mi son sempre accorto, sempre sceso dal letto giù col piede storto
bevo sempre meno e non gioco alle slot, so fare cose che non replica un bot
non esco con amici commemorativi quali saluti spot, rispetto gerarchie eseguo imperativi
torna a tenerti stretti gli averi, non entrare nei panni miei
tornatene tra le braccia di lei, nel tuo ufficio dai padroni ~
maniaco depresso non mi eccita nulla, figurati che cazzo me ne frega della scena rap
socialità futile messe in scena, sta scema che manipola una recita oscena
ma non ho certo perso la rettitudine, l’abitudine, l’attitudine
contro il sistema, fin quando mi esplode la vena, si erode ogni vertebra crolla la schiena
ho imparato da chi ne sa più di me, dai più grandi a restare umile
a nova democracia, alleanza tattica poi gli sparo in faccia nonostante le suppliche
jf blk
scappa dalle merde fatti un alias che sia convincente
già la vita è deprimente quanto basta

[strofa 2: john faser]
rappresento i dannati sta roba crea strati non è per i fasci
sti stronzi edonisti fanno i socialisti poi son democratici la peggio merda
sono omologati alla cerchia di infami che ci governa
questa è per gli ubriachi e depressi nei letti disadattati e reietti che non arrivano fino a domani
tu dammi le chiavi ti faccio saltare ogni banca ogni industria ogni busta di bianca
i capi politici stesi nei prati poi arati per acri
chi cazzo comanda?
dammi una vanga li avrò seppelliti coi piedi per aria
i loro registri e tutta l’italia cosparsa di napalm come nel vietnam
sommaria vendetta da loro creata
settant’anni e passa che ci bombarda l’america raschia la striscia di gaza lasciando morte e agonia
proclama l’islam~f~bia per ogni piazza poi brama egemonia auto impostata
controlla ogni stampa ogni grata
ogni forma di gabbia celata
la scienza non è paritaria finchè seguirà i capitali
sti liberali con la cravatta li impicco sopra ai binari
libero schiavi
saltano i loro mercati
muoia la moda e il fast fashion
il finto progresso
assistenti vocali
mi sento depresso
siamo rimasti ai saluti romani


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