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lirik lagu jerry sampi - 31 agosto

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[testo di “31 agosto” ft. latrelle]

[intro]
d~mn, n, what the f~ck?

[ritornello: jerry sampi]
cercando di uscire da una vita difficile
mi sono alzato a mezzogiorno perché non ne ho voglia
oggi chiudiamo un occhio, però l’altro è vigile
ho gridato il tuo nome, si è girata solo la folla
non ti vorrei mai salutare come il trentuno agosto
una risposta è una risposta, non vale se mi ghosti
ho capito come comportarmi
soltanto quando ho capito che ti ho fatto del male
quanti danni, ho fatto però non son come gli altri
quanti attimi ho perso dicendo “lasciami un attimo”
e alti, lo siamo perché mi è arrivato un pacco
mi chiedevo in dogana come cazzo sia passato
sono schiavo della dopamina dopo che ho postato
sono stato in mille posti spaesato però spesato
e questo è un lato di me che non ti ho mai raccontato
perché ci siamo incontrati all’inferno ma tu sei un angelo

[strofa 2: latrelle]
ci siamo incontrati all’inferno ma ho
visto già cose più brutte di molte
stavo camminando con in tasca una foto
la mia preferita, però se non ti piace non la posto
e anche se dici no oh in quella foto resti bella lo stesso
ma non piaci a te stessa, forse un po’ come me
[ritornello: jerry sampi & latrelle]
se non ti piace non la posto
volevo salutarti, e l’avrei fatto pure a qualsiasi costo (a qualsiasi costo)
abbiamo fatto tardi, ma i miei occhi si intonano con il tuo vestito rosso
facciamo di parlare, per tutte le volte che mi han detto “non posso”
ci rivediamo a settembre, però è il trentuno di agosto

[strofa 3: latrelle]
io ripenso a quando ci vediamo, ora, ieri, appena possiamo
l’ora è ferma, non abbiamo orario
dimmi da cosa arriva questo sentirsi in ritardo
sono schiavo della vita e ora mi sta trascinando
e scivolavo, sulle cose come a pattinaggio sopra il ghiaccio
di questa città mentre son fermo e aspetto l’autobus
alla quinta marlboro che scanno, guardo in alto
e penso che cadendo come grandine
potremmo stare sullo stesso passo
ah, guardando quella foto sale un brivido però

[ritornello: jerry sampi]
se non ti piace non la posto
volevo salutarti, e l’avrei fatto pure a qualsiasi costo
abbiamo fatto tardi, ma i miei occhi si intonano con il tuo vestito rosso
facciamo di parlare, per tutte le volte che mi han detto “non posso”
ci rivediamo a settembre, però è il trentuno di agosto


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