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lirik lagu g.o.a.t. (ita) - incom

[strofa 1: mctower]
incompatibile come la neve e giugno
come miley cyrus e domenico modugno
come il tempo che aspetta il suo turno
fuori posto come un capidoglio su saturno
sono incompatibile, non posso farci niente
la mia stessa presenza casta, un campo repellente
perché possiamo anche essere alla stessa latitudine
ma la mia attitudine mi relega a solitudine
mi distacco, ormai ci ho fatto il tacco
osservo questo mondo mentre mi cammina accanto
sono incompatibile, l’hai visto pure tu che mi ami
che siamo come poli magnetici, sempre uguali
incompatibile, i’m the shadow of the mind
that you’ll never find in your world made of light
incompatibile, venuto in questo mondo piangendo
e sei un illuso se credi che me ne andrò in silenzio
[ritornello: mctower & runa]
incom, prefisso di caduta nell’abisso
abisso che mi trascina giù
glisso dal limbo dal quale attingo
trattengo il respiro e ritorno su
rifiuti la mente col quale dipingo
se cerchi speranza nella vanità
insisto e resisto al come percepisco
la lenta giustizia dell’ umanità

[strofa 2: ruja]
incompleto, è la storia che cerco di raccontarvi
non riesco mai a finire prima di riaddormentarmi
incompleto, come un quadro quel ritratto che è appassito
intanto che aspettava venisse segnato un altro tratto
incompleto, come un cuore realistico che da il vomito
se resta da solo ma se appaiato è stereotipo
incompleto, come il libro della mia vita in ridicolo
perché cerco un finale che apre un nuovo capitolo
incompleto, come il ventre partoriente di una madre
che già sente il vuoto e dopo si dividono le strade
incompleto, come penna che resta senza l’inchiostro
sa di essere un problema ma resta un problema vostro
incompleto, come ora si sente il sottoscritto
a camminare con in testa l’etichetta di sconfitto
incompleto, come il testo più bello che abbia mai scritto
che non ho mai concluso perché
[ritornello: mctower & runa]
incom prefisso di caduta nell’abisso
abisso che mi trascina giù
glisso dal limbo dal quale attingo
trattengo il respiro e ritorno su
rifiuti la mente col quale dipingo
se cerchi speranza nella vanità
insisto e resisto al come percepisco
la lenta giustizia dell’ umanità

[strofa 3: squiscio]
normalmente sono quello che non calcoli
l’apache tra i visi pallidi, tenuto a distanza da vostri pargoli
nascosto dietro agli angoli in attesa di spiegarmi
ésicuro che mi strangoli se non puoi tollerarmi
se sono incompreso è forse mia la colpa
ma ogni volta che apro bocca la parola esce distorta
la coscienza mi si sporca a pensare di mentirvi
ma ogni mio pensiero onesto sembra solo divertirvi
(e passa oh)
del resto è per questo che siamo in battuta d’arresto sul fronte progresso
se ogni pensiero diverso viene etichettato e b~ttato nel cesso
chiamatemi fesso e non datemi peso, siete militanti nel partito preso
dei farneticanti che tirano sassi a innocenti fin quando il sangue è rappreso
e tu questo lo chiami confronto, è meglio se vai via dal cazzo
cosi quando penso chi è il pazzo fra noi, sai, non mi confondo
questo girotondo è sempre più intenso ma se mi rilasso
[strofa 4: .g]
descrivo me stesso nel fumo d’incenso
scavandomi dentro e ancora più in là
per ogni scompenso ti dico in compenso
che la luce aspetta in profondità
ormai è da tempo che vivo in silenzio cercando la musica in me
ma non resto depresso e mi ricompenso
lasciando che essa ritoni da me
se suono da solo non sono meno abile
non è incompatibile, è incomparabile
non sono incompreso, a voi faccio ridere
ma agli occhi di un pirla sarò sempre incomprensibile
se mi perdo in me stesso come una voragine
non sono incompleto, sono incalcolabile
perciò chiudo gli occhi, recupero fiato
respira, abbiamo appena incominciato

[strofa 5: mctower, mctower & runa & ]
ripenso chiaramente e rinsavisco

resisto e capisco, ossia percepisco

glisso l’ascesa alla quale ambisco

abbiamo in comune ‘sto cielo di ibisco

- lirik lagu g o a t ita

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