lirik lagu formee - cuori quadri
[testo di “cuori quadri”]
[strofa 1]
cuori quadri senza forme, vedi come quando fuori piove
e dove mando rose verdi e vivi di finte emozioni
vendi venti grammi e menti almeno venti volte al mese
mente fresca di menta diventa la metà
metafora complessa è comparsa nel mentre
compensa che pensa un pò troppo e si spegne la testa
mente e corpo lamentano colpe e debiti e di colpi
alti e bassi di diversi ambiti, dai ti prego resta
dico di sentirmi buono ma non sono neanche l’ombra
cerco di sentirmi buono ma mi aspetto nella tomba
e c’ho un aspetto perso e penso al tempo perso in una bolla
forse parlo troppo d’ansia ma ci aspetto la mia ora
[ritornello]
seduta accanto a me caduta, fre, io la raccolgo
l’accolgo di nuovo a braccia aperte pr~nto a guerre
ma già perse contro muerte io la voglio
se la chiamo ogni giorno (ogni giorno)
e vado in para se la perdo e non imparo, paro un destro
e paio scemo se poi cerco di fissare me allo specchio
ma sono così diverso io dal mio riflesso
se faccio quel che amo lui fa quello che detesto
scrivo un testo triste e poi è l’opposto se lo leggo
ne scrivo una felice e piano lacrime di velcro
rompo il vetro, tipo torno indietro
incontro tipi tipico di chi qua viaggia in metro
[strofa 2]
ma tu imidi i modi ma limiti i doti
già dati da tempo fissati coi chiodi
ma timidi nodi di noi due da soli
ci tengono apposta agli opposti dei poli
non c’è più una luce vedo
un tunnel con in fondo te (pow, pow, pow, pow)
scarico tensione, panico persone
a volte sto da solo e sono tutto ciò che vuole
ho preso cio che devo perdere, ho preso ciò che devo prendere
non parlo di soldi ma so di che parlo, intendo gli errori scelte e il bersaglio
rimedio con le lettere ma non mi va la biro
questa è una scusa del cazzo perché è un mese che non scrivo
non ho razio più da tempo e sento radio che fa il tifo
non capisco se è un suicidio non punterei mai sullo schifo
[ritornello]
seduta accanto a me caduta, fre, io la raccolgo
l’accolgo di nuovo a braccia aperte pr~nto a guerre
ma già perse contro muerte io la voglio
se la chiamo ogni giorno (ogni giorno)
e vado in para se la perdo e non imparo, paro un destro
e paio scemo se poi cerco di fissare me allo specchio
ma sono così diverso io dal mio riflesso
se faccio quel che amo lui fa quello che detesto
scrivo un testo triste e poi è l’opposto se lo leggo
ne scrivo una felice e piano lacrime di velcro
rompo il vetro, tipo torno indietro
incontro tipi tipico di chi qua viaggia in metro
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