lirik lagu foe - 3 di mattina
[strofa 1]
le tre di mattina
disteso sul letto, in lista d’attesa
questa mattina sono diverso e chi se ne frega
tanto la vita ti fotte sempre, sempre le sere
quando resti da solo nel letto e
pensi a che strada prendere
ma che noia la gente
non sa riflettere
scattare è semplice ma crescere non proprio
ho visto di peggio, sì
non ho avuto la meglio, no
disteso sul letto penso a quando era meglio
sì, quando era meglio
ma cosa era meglio
se vado indietro nel tempo vedo un bambino contento
trovare il caldo nel freddo
bagnami gli occhi, fa presto
così ’sto nodo l’allento e cado di faccia nel tempo
[bridge]
dimmi che devo fare
dimmi cosa ti piace
dimmi dove vuoi andare
che me lo scrivo e dopo ti porto al mare
dimmi che forma ha il silenzio quando non puoi parlare
dimmi che forma c’ha il tempo quando sei fermo dentro un istante
allora
[ritornello]
questo silenzio parla
ride di me e poi balla
che vedo le nuvole coprire il cielo
ma questa pioggia non bagna
e dimmi tu cosa cambia
non ho mai chiesto nient’altro
che non sia questa strada
o il sole che viene dall’alto
(dall’alto, dall’alto, dall’alto)
[strofa 2]
le otto di sera
io con la faccia di cera, vedo
che il sole tramonta e spunta la luna
e ancora cerco il sentiero
a volte lo trovo, lo seguo un po’
ma dopo riparte da zero
credo o forse non credo?
forse dopo te lo spiego
forse dopo me lo spiego, sì
perché sono ancora fermo qui
ho bisogno di urlare ma senza gridare
ho bisogno di perdere ma senza perdermi
ho bisogno di qualcosa che mi faccia stare bene
e che magari un giorno mi faccia toccare questo cielo
ti giuro per adesso mi guardo allo specchio e penso
“vorrei darmi fuoco dentro solo per sciogliere il gelo”
il mio me stesso muore m-ssacrato da un complesso
dalle paranoie che mi rendono diverso
diverso da cosa?
sono sempre lo stesso e non cambio
ed è questo il problema
non voglio camminare sulle lame
ogni giorno penso a quanto penso
e forse penso troppo spesso
forse penso troppo spesso
però sai che penso?
penso che ho preso il coltello dal lato sbagliato
mettendo me stesso su un filo spinato
ho sfidato l’eccesso ma ho esagerato
ho sposato il diverso e mi sono adattato
ed io mi spengo piano piano senza far rumore
solo dopo avere messo in chiaro che chi tace muore
solo dopo avere messo a posto la mia confusione
ho chiuso questo sogno in testi ed ho scordato la combin-z-one
[ritornello]
questo silenzio parla
ride di me e poi balla
che vedo le nuvole coprire il cielo
ma questa pioggia non bagna
e dimmi tu cosa cambia
non ho mai chiesto nient’altro
che non sia questa strada
o il sole che viene dall’alto
guardo verso il cielo, è bianco e nero
manco sembra vero
adesso che ti bagni, sii sincero
ti piaceva, davvero?
le foglie prima o poi seccano come il mio ego
riempio il vuoto con il vuoto che mi rende pieno
pieno, pieno
riempio il vuoto con il vuoto che mi rende pieno
pieno, pieno
riempio il vuoto con il vuoto che mi rende pieno
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