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lirik lagu file toy - jonathan

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[strofa 1: file toy]
un bambino si alza in volo, è solo un porticciolo
ma a lui sembra una scogliera: senza aiuto è solo
il mare a volte è il suolo, salato come il vuoto
ma se non spicchi in volo rischi in un maremoto
poco, visto? ci vuole poco a decollare
a farsi gioco di sto mare ch’è distante e non fa male
ma, deve imparare a planare
per non farsi trasportare in b-sso può solo annegare
sa, sì ora sa come non farsi più male, va
senza più distrarsi affronta reti sp-rs- e l’anima
cresce, ma non riesce, poi ritenta ed ora eccolo qua
tra lische di pesce esce dalla crudeltà e tesse l’umiltà
gli uragani e le tempeste, i pescecani fanno feste
in bocca quel [?] che lo riporterà
ora vecchio sfiora creste mentre al largo il sole esce
il suo bagliore lo riaccoglierà

[ritornello: murubutu]
poi fende l’aria là in alto, riprende vita ed è un arco
che tende e vibra ed un nastro gli fa da guida
lui scende e si alza là in alto sopra a ogni cima
lo sguardo sopra alla riva, nel manto d’aria salina
lui sente caldo ed è caldo se plana o vira
nel canto di un raggio affida lo sguardo sulla battigia
ed è una sfida ogni vento e onda anomala
gioia e tormento del giovane jonathan

[strofa 2: murubutu]
e quel mare non porta consigli, genera figli coi venti
diverso dai simili, ha un altro istinto e modus vivendi
ha imparato respinto dai venti, gli distinguono i tempi
la differenza tra schiavi e servi, liberti e ribelli perenni
e gli dicevano “trattieni le ali, rimani al riparo dai mari
e i voli radenti tu lasciali ai pellicani e lasciali ai bei richiami
delle picchiate verticali fra cieli aperti, spazi a perdere
de-de-dei mari immani man”
e mentre planava sfiorava con l’ala ogni altura
esplorava la baia sulla piana bianca di bruma
e intanto pensava librandosi in alto, scendendo di scatto
“come potrò dire a mia madre che non ho paura?”
e la vertigine coglie gli indomiti, prende alla testa
mette casa nei confini laddove lo stormo non pesca
diceva guardando la ressa “voglio una morte diversa
scegliamo la vita futura in base a quello che impariamo in questa”

[ritornello: murubutu]
poi fende l’aria là in alto, riprende vita ed è un arco
che tende e vibra ed un nastro gli fa da guida
lui scende e si alza là in alto sopra a ogni cima
lo sguardo sopra alla riva, nel manto d’aria salina
lui sente caldo ed è caldo se plana o vira
nel canto di un raggio affida lo sguardo sulla battigia
ed è una sfida ogni vento e onda anomala
gioia e tormento del giovane jonathan


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