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lirik lagu ffd - sono storie

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sono storie di ordinaria follia non è un caso isolato
ognuno ha la sua

solo, ma in mezzo a tanta gente sento freddo anche
quando il caldo è soffocante. ho speso troppo tempo
tempo sprecato a parlare a chi seguiva il sogno
americano

ora mi resta un pugno di mosche, tante domande ma
una risposta, chi semina vento raccoglie tempesta, chi
semina vento raccoglie tempesta

mi basta solo accendere la televisione che mi vien lo
sbocco, che delusione, tutti i miei valori che vengono
distorti e senza scrupoli, scrupoli dissolti

ipertensione di lusso formato famiglia ad uso e consumo
di chi se li piglia, chi se li piglia li piglia nel culo
sodomizzato dal tg1

io, sono schedato dalla polizia, solo perchè oso dire la
mia, il digos di merda mi chiama per nome, mono, alle
mie storie vuole mettere fine

se trovi il mio nome su tutti i giornali sarò schedato tra i
criminali, dicono di me che giro col cannone, ma ho una
sola arma, la persuasione

e’ la mia band che mi da il tempo, io con la rima
spezzo il cemento

ma il mio destino è esser frainteso, tremate ai bordi
fottuti borghesi, se il mio discorso non è più che
servile
dico che innesto la guerra civile

già vedo sui volti leggo il sospetto, se poi mi vedi
girare la notte, ombra veloce che rasenta i muri
sfuggo ai pulotti e ai carabinieri

già rido pensando alla loro sorpresa, anche stavolta
nel culo l han presa

piede di porco che ho stretto in mano un altro spazio
libero domani a milano

son seduto qui a lambrate, fumo bevo sparo
cazzate e allora urlo si, urlo follemente questo tipo
di tensione che mi sale nella gola

ffd ci sta dentro di potenza, rima spontanea ed è
subito fattanza, ma sei tu che stai muto e seduto
che rovini la mia azione il mio tempo è finito

non puoi arrenderti o tutto è perduto e sei tu, che
gliel’ hai regalato in mano a fini e a berlusconi e alle fughe
di stato

una nuova legge per incularti, casa chiesa e lavoro per
ammazzarti e poi alla fine tu non sei nessuno davanti a
berlusconi e italia 1

e’ questo che conta nella tua fottuta vita, vivila adesso
prima che sia finita, mi dai del barbone e a me sta bene
io lo chiamo cazzo e tu dici pene

molto sboccato te lo posso dimostrare, la strada è
una scuola molto elementare, la casa è un diritto
di ogni proletario, purtroppo fratello io non ho un
salario

te lo ripeto ancora e ancora fino a quando non
avrò più fiato in gola
la gente mi guarda cantare sul furgone,sono i comunisti
manifestazione ed indro montanelli in radio a parlare
guardi contessa puo solo succhiare

discoteca popolare fa tremere il capannone, sembra
bagdad, ma comunque un pieno è, ruspe incendi e coltellate
la posse è al completo ancora in azione si fa molto caldo
nell’ occhio del ciclone, fa molto caldo nell occhio del ciclone

ci vogliono reprimere sp-ccare in 4 ma
non hanno mai capito che la band qui non ci sta

qualcuno pensa che siamo maschilisti, altri dicono
che siamo troppo comunisti. fottetevi idioti e allora
succhiate, se non capite saranno palate, noi siamo
coerenti con tutto quello che diciamo, la strada ci ha
insegnato anche a dire “ti amo”

se la rima è dura non vogliamo far tendenza, se
la strada è balorda, per noi è un esigenza. non
abbiamo mai pensato di esser dei fottuti divi, quel
che vogliamo dare son messaggi positivi

non mi catalogare non chiamarmi criminale, non mi
catalogare mi incazzo e divento un animale, certo
non sono proprio perfetto, ma appena posso allo stato
in culo lo metto

per il mio credo mi piace rischiare ma in confidenza
dico altretamto “godere”, ora se proprio mi vuoi
-n-lizzare, bevi con me oppure vai a cagare!!!!

(grazie a kya per questo testo)


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