lirik lagu fea (ita) - trvl
fea ~ trvl
[strofa 1: drimer]
una distesa d’erba
una montagna, un sentiero di campagna, l’isola di pasqua
ogni base è l’occasione per un diverso picnic
per una diversa vacanza
giza, babilonia, rodi, alessandria
l’ottava meraviglia del mondo è riuscire a visitare tutti questi posti
chiudendo gli occhi rimanendo a casa
ti saluto dalla muraglia cinese
dal big ben inglese
viaggio in prima classe senza spese
non sono l’impiegato che aspetta il mese
sento i profumi dentro la narice
tocco le piante appena in superficie
assaggio cibi agli angoli del mondo
ho cinque continenti sopra le papille gustative
vedo la storia e ci passo attraverso
me la cucio e mi guardo allo specchio
per vedere un po’ come la vesto
per vedere un po’ come la penso
facce storie, vane glorie, piazze, morte, spiagge, rosse, strade storte, acque, foglie, fasce, doglie
e ogni volta è tutto grazie a questo!
[strofa 2: debbit]
ancora con il freestyle
ancora che ce rifai
ancora che dici “debbityo! get rich or die tryin”
ancora che ci provi
guarda dove ti trovi
e dimmi dove vuoi arrivare
l’importante è camminare, camminare, camminare senza stop
non mi devo barricare no non riesco a immaginare una vita marginale senza storie
che io possa raccontare perciò
faccio come un animale pr~nto a migrare
voglio ammirare il panorama
sentire soffiare la tramontana
in hotel 5 stelle: sammontana
sono in un mare di squali
dove chi non sa chiacchiera
un naufrago sulla zattera
e mentre la zattera mi sta abbandonando
io ripenso al mio cammino
debbityo sta affogando
ma è felice come un bambino
[ritornello]
all i do is, travel
all around the world, all i do is, travel
[strofa 3: shekkero]
quando sto viaggio finirà
morirò di certo
sul monte rosa, con volperossa, in un orticello
lontano dalla civiltà
un’area distante mi muovo tra i licheni che, belli proprio
aria frizzante, solo due bicchieri che sennò mi gonfio
quello che facevo ieri l’ho rimosso
la pelle va cambiata, il piumaggio
non è più maggio
più mangio più non mangio più quello che danno ‘sti polli folli
le penne all’arrabbiata!
peperita, eremita
da soli in gruppo, in silenzio
come poco prima che finisca, la partita
e l’arbitro ha già il fischietto, nelle dita
sto mondo mi sta cambiando
spesso non mi riconosco e mi chiamo per vedere se mi giro
“non sono molto io” dice
è morto dio: nietzche
a chi mi chiede dico che prudon le spalle ma
mi abbraccio da solo come i pazzi
i palazzi crolleranno nel cielo di arabat, impara a batterti
[strofa 4: morbo]
musica portami
in giro per il mondo come il vento con i pollini avvolgimi in vortici
di pensieri come sorte di sentieri e
traccia la mia rotta senza mappa fuori dagli schemi
voglio attraversare i cieli scalfire l’ignoto
fino a che lo stesso universo sembrerà anche poco
ritrovarmi a 28 anni e capire davvero
che ripartire da zero a volte è parte del gioco
allora fanculo, b~tto tutto e vado non è complicato
mi basta un istante in simbiosi col resto annullo le distanze
ovunque sia è casa mia tipo un viandante
non mi serve una delorian per cambiare il tempo
perché è la mia storia ogni secondo la reinvento
chiudo gli occhi ed è l’immenso full immersion
quasi ci perdo il senno inception
niente in mano ma la mente piena sognatore
mentre la realtà si fonde all’immagin~z~one
oltre l’orizzonte, dove sorge il sole
ho trovato ispirazione per queste parole
sono partito da solo spartito ed assolo
sparito dal suolo dal giorno in cui fui rapito dal suono
sfioro l’infinito ma riapro gli occhi e sono di nuovo qua
[ritornello]
all i do is, travel
all around the world, all i do is, travel
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