lirik lagu faithofficial - umano, troppo umano
[intro]
vivo in castelli di carte
se sale vento cadono
[ritornello]
combatto solo con lo specchio ed i suoi sguardi
lei mi dice di calmarmi ma non riesce a controllarmi
è un difetto che porto al cospetto del re del mio regno
evito il b~n~le è l’unico comandamento
parlo di apollo a dioniso
di fiori a narciso
e di platone ad un bambino
distruggere fa parte del processo creativo
m~st~rbazione verbale per il quoziente intellettivo
[strofa 1]
vivo in castelli di carte se sale vento cadono
il coltello è nella piaga e lo tengo dal manico
voglio essere il cartografo della tua psiche
le ripasserei almeno mille volte quelle linee
i tuoi margini
tenerti i fianchi
mostrarti cose che nemmeno ti immagini
carico i miei calibri
punto sulle mie tempie i miei alibi
un albatros che vola tra gli astri più magici
brucio le mie pare finché non vado tutto a fuoco
farenaith 451 questo è quello buono
scrivo a una passante la dedica sulla panchina
apro il cioccolato e le racconto la storia della mia vita
non so dove tu fuggi tu non sai dove vado
parlami di amore perché io non sono in grado
non dire a me di dirlo ma di a te di farlo
condividiamo questo attico almeno per un attimo
[ritornello]
combatto solo con lo specchio ed i suoi sguardi
lei mi dice di calmarmi ma non riesce a controllarmi
è un difetto che porto al cospetto
del re del mio regno
evito il b~n~le é l’unico comandamento
parlo di apollo a dioniso
di fiori a narciso
e di platone ad un bambino
distruggere fa parte del processo creativo
m~st~rbazione verbale per il quoziente intellettivo
[strofa 2]
non portare nel presente un passato senza futuro
voglio portarti dentro al mare di mr nessuno
l’orologio mi ricorda che il tempo sta per finire
una spalla su cui piangere e una per agire
mi risveglio
non ci penso al fatto che son prossimo all’inferno
rimango fermo congelato in questo inverno
nell’armadio il tuo profumo che combatte con il suo
quando sono solo tutto crolla e va in fumo
un po’ come il tuo cervello un po’ come il tuo cuore
niente death note non conosco il tuo nome
il mio animale domestico è la civetta di minerva
fatti un giro e fammi sapere se ti piace la mia testa
colora la mia tabula rasa
dai un senso alla giornata e dopo dimmi com’è andata
sorridimi tutto tornerà nei limiti
ti dicono di non fidarti ma ti prego tu fidati, fidati
[ritornello]
combatto solo con lo specchio ed i suoi sguardi
lei mi dice di calmarmi ma non riesce a controllarmi
ci sono gli incubi a distrarmi cercano di svegliarmi
il demiurgo che realizza i miei sogni più strambi
[outro]
vivo in castelli di carte
cado spero che queste ali si aprano
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