lirik lagu eva rea - brutta e brutale
[ritornello]
mi dicevano
sei brutta
sei brutta
e adesso sono
brutale
brutale
mi dicevano
sei brutta
sei brutta
e adesso sono
brutale
brutale
brutale
[strofa 1]
ogni giornata sicuro
è una merda
nessuno mi guarda
e nessuno mi aspetta
scendo sotto casa
per fare la spesa
la lingua ba~balbetta
e mi sento scema
sono un libro aperto
col problema
che mi circondano
gli ~n~lfabeti
serrata in casa
serranda chiusa, fumo
e sembro serena
non lo sono
io lo sembro
il dolore dell’umanità
lo sento
perdo il senno
tutte merde, tutte troie
insulto tutti tutto il giorno
e non me ne rendo conto
odio gli uomini
perché un uomo orrendo mi ha
toccata nel sonno
chiusa in stanza mi lamento
invidio le donne di mondo
mio padre non capisce
sputa sentenze
con cui sottilmente offende
promette e non mantiene niente
il suo modo di fare mi avvilisce
all’idea che sono
sangue del suo sangue
mi vergogno
ricordo ancora il giorno
in cui ha dato schiaffi
sul volto al nonno
a sedici anni
non gli ho detto del mio aborto
a diciott’anni col coltello
disegnavo sul mio corpo
e non riuscivo a m~st~rbarmi
senza materiale p~rno
perché frugavo nella mente
e non mi eccitava niente di niente
mi sa che ho avuto gravi
carenze di carezze
scuola elementare
istinto di parlare e interagire
la maestra mi sgridava
e io mi isolavo nel cortile
e anche sul pulmino
mi sentivo in punizione
i più grandi sfottevano
per il cognome
[ritornello]
mi dicevano
sei brutta
sei brutta
e adesso sono
brutale
brutale
mi dicevano
sei brutta
sei brutta
e adesso sono
brutale
brutale
brutale
[strofa 2]
panico notturno
piango e faccio bile
ora verrà il tuo turno
io ti farò soffrire
devi soffrire come me
per capire all’atto pratico
non stavi attento e davi adito
agli eventi che provocavano
i miei attacchi di panico
devi soffrire come me
non mi sento affatto bella
gli sto a fianco
lui non mi guarda
e mi si attorcigliano le budella
tutto è piatto
sempre uguale
mangio dal piatto
il minimo sindacale
il ventre piatto
piace a tutti
quindi vado di in bagno
di soppiatto a vomitare
con l’alcool
divento aggressiva
acido e saliva in pancia
sono ossessiva compulsiva
senza l’erba sale l’ansia
sto nelle pare tutto il giorno
e raramente dormo
mi auguro che la morte
mi porti via durante il sonno
un fiore
nel cemento metropolitano
la vostra indifferenza
che mi ha ucciso piano piano
perché sono nata?
che agonia!
non può andare peggio
mi rimprovero ogni difetto
e ora la faccia che schiaffeggio
è la mia
[ritornello]
brutta
sei brutta
e adesso sono
brutale
brutale
mi dicevano
sei brutta
sei brutta
e adesso sono
brutale
brutale
brutale
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