lirik lagu ess quiss - tra le nuvole
yeah, yeah, yeah, yeah
yeah, yeah, yeah, yeah, yeah
yeah, yeah, yeah, yeah
ah, (ess quiss)
ho la testa fra le nuvole: targaryen
e più la porto in alto, più sarà di fatto inutile atterrare
se non c’è più luce dove cerco soluzione
ritornerà una pressione che spero possa temprare me
che non rifletto affatto come un astrofisico
sibilo note, assimilo cose, ne avverto il brivido
conscio del fatto che possiеdo un dono lirico
lo limito, pensando che sia solo un viaggio onirico
in simbiosi con la notte, trovo lе risposte come un infrarossi
come fossi pr~nto per la verità
e a ridosso del destino schivo i dossi e scrivo ai morti
per ambientarmi in fretta una volta nell’aldilà
ma al di là di questo, restano i suoni
ho seminato ferro e poi raccolto bulloni
giocato con il vento e con le distrazioni
fino a sentirmi le nuvole fra i polmoni
in simbiosi con la notte, mi sussurra già
tutto quello che l’inconscio sp~ccia per verità
dove il rumore non giunge, il vento mi punge…
yeah, yeah, yeah, yeah, yeah
me ne sto per le vie, con la testa fra le nuvole
due passi per scacciare la coscienza, che tanto illude
la resistenza non conclude il suo percorso
il polso aumenta insieme all’astinenza che ti porti appresso
il contesto rude in cui sto messo al mondo
è una ghigliottina con la corda che si spezza ogni secondo
vedo la lama del destino, che si avvicina
la vivo giù in cantina e nel frattempo aspetto il conto
mi chiudo nell’assenteismo per non ferirti, in fondo
è solo il meglio che io abbia da offrirti
mentre continui a non capirmi, e continui a non capirti
cerco la chiave fra algoritmi e mille pezzi scritti
espando la coscienza e sono più confuso
sto fuori dal mio corpo, sento solo se contuso
sei uno zero e tutto poi ritorna uno
fra i detriti giocherò la mia partita e tornerò in futuro
in simbiosi con la notte, mi sussurra già
tutto ciò che l’inconscio sp~ccia per verità
dove il bagliore non giunge, il dubbio mi punge
il cielo mi acceca, aumenta nuvolosità
ho la testa fra le nuvole: felix baumgartner
troppo da dire senza voglia di parlarne
né arte né parte, né carte né partner
sarà per questo che per anni so’ stato in disparte
a leccarmi le ferite, i miei tagli
mentendo a me più di quanto facessi agli altri
accatastando pile di sogni infranti
ma sviluppando le mie armi, come la lockheed~martin
il cranio fra i cirri, ma i piedi sull’asfalto
doppio malto: mi ovatto con l’alcol
avrei bisogno di un abbraccio
ora che oltre le mie barre e ai pianti di mia madre
io non sento più un cazzo
nicotina nei miei neuroricettori
scrivo in cantina senza euro e riflettori
aspetto il bacio della notte, mi voglio illudere
e si resta con la testa fra le nuvole
impulsi nervosi seguono moto centripeto
movimento indotto dentro me: precipito
sguardo ingannevole, non mi sposto d’un millimetro
non sono in alto, si è solo rotto l’altimetro
le nubi più in basso a formare una squadriglia
ne deriva un acquazzone, mina essenza d’argilla
ho calcolato i danni e mai svolto riparazioni
in mezzo alle macerie, tutti paiono anfitrioni
in sottofondo quel riff dei bauhaus (ansia)
l’ansia per la memoria che si affida ad un cloud
conservo frammenti, mi connetto a una banda (un’altra)
fare previsioni: sindrome, ho chiesto a cassandra
l’orizzonte è coperto, la profondità sfocata
cieco: manca visione, nebbia renderizzata
il fumo s’alza, correnti ascensionali
è una corsa in condizioni di foschia su circuiti neuronali
in simbiosi con la notte, mi sussurra già
tutto ciò che l’inconscio sp~ccia per verità
dove il bagliore non giunge, il dubbio mi punge
il cielo mi acceca, aumenta nuvolosità
in simbiosi con la notte, mi sussurra già
tutto ciò che l’inconscio sp~ccia per verità
dove il bagliore non giunge, il dubbio mi punge
il cielo mi acceca, aumenta nuvolosità
esiste solo il vuoto, scivola tutto addosso
c’ho il mondo contro e non riesco a prendervi sul serio
per quanto possa andarmi tutto quanto male
anche oggi me ne sto con la testa fra le nuvole
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