lirik lagu ess quiss - lex talionis vs nuclear terror
se un uomo ha inflitto una mutilazione a un suo compatriota, come ha fatto, cosi’ gli venga fatto. frattura per frattura. occhio per occhio. dente per dente
come egli ha inflitto una mutilazione a qualcuno, cosi’ la si infligga a lui
[andrea dono]
andrea dono
serpe in seno, non tatuaggi sullo sterno
occhio per occhio, indottrinato dal seno materno
non porgo la guancia al prossimo, nemmanco a chi mi è fratello
la stirpe di caino deriva da quello
lex talionis viene superata dal perdono
non è possibile fin quando resta in vita l’uomo
chi non si vendica lo fa in maniera traversa
ma è meglio lasciarli morire dall’indifferenza
[pheik]
fai domande, ma pеr le risposte che vorrеsti
se non sai tenerti l’acqua in bocca, impari a dormire coi pesci
piani d’azione alla morgan dexter
se la tua fraternità qui è sporca: rodrigo duterte
mani esperte si sottraggono, ma il lex talionis
è parola sacra anche se non è nel decalogo
sete di vendetta fotte l’etica nicomachea
e l’idea del tradimento muta dulcinea in medea
[yugen]
metti in fila le accuse, i rimpianti, i dispiaceri
ventimila hertz: pena celestiale trapassa emisferi
udito zero, gli organi atrofizzati
prisma atro: arcobaleno su resti carbonizzati
gli astanti: un drappello di avvinazzati
un rogo di assegni bianchi, contanti martirizzati
ancelle sulle ceneri di sogni bruciacchiati
a mezz’aria via col vento: chiedi agli impiccati
[pheik]
redenzione alla oppenheimer fra scenari cyberpunk
musica si espande e segue la legge di planck
ma in ogni radio tira aria radioattiva
guarda e ammira
una marea di cloni automi in fila come a santa mira
vamonos, esalo esanime dal baratro
radionuclidi decadono, smorza decibel il diacono
da quello che dicono, scindi il falso come un atomo
ché a giocar col diavolo sei slotin a los alamos
[yugen]
frammento onirico volteggia, lo osservo, mi danneggia
privazione sensoriale che serpeggia
striscio inerme e son trafitto da quella goccia abrasiva
in me nulla più cresce: ricaduta radioattiva
il sole non dà tepore e il tuo abbraccio è gelido
qui il calore non si irradia per irraggiamento termico
il sudiciume ingrassa un’etere granitica
mi intossica, avverto il peso di ‘sta massa critica
[andrea dono]
la biomeccanica
gonfia il cielo con la coltre contratta dal suolo
ombre lasciate sulle scale allo scocco del suono
agente arancio piove sulla città contaminata
polverizza le culture
spazza le colture dell’annata
la prole subisce conseguenze peggiori
nati deformi senza gli arti e con gli occhi di fuori
politici firman l’armistizio, crollano i consensi
quello che verrà sarà musica per gli insetti
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