lirik lagu eldomino - del gemelli
[testo di “del gemelli”]
[ritornello]
è solo un racconto, mille storie impresse nei miei occhi acerbi
la mia faccia puoi usarla da leggio
la cosa certa è che io sono del gemelli
il resto è un mutamento continuo
[strofa 1]
dopo una vita di programmi, di pacche sulle spalle
di pacchi attesi tanto quanto un compleanno a dodici anni
e in parte a memoria certe scene di film già visti in tele’
pomeriggi in paranoia per la biondina delle medie
dei libri letti a scuola? io di rado, forse niente
ma era il primo quadrimestre е già arriva il secondo
moribondo con il pongo, e poi il colloquio e la pagеlla
mia madre tra le madri la più bella
monto a una vita di rincorse, spaventi
discese, salite, incidenti
500 devastata per lei, per riportarla a casa
di amori nati e persi per la strada
nati con l’affanno già e morti con gli auguri di buon anno
pace a loro, sparo fuochi anche quest’anno
e anno dopo anno cambio d’abito, è freddo, metto il maglione
è già inverno, odio il cambio di stagione
ogni campo in cui correvo col fiatone, e poi l’asma da campione
casa mia è un contenitore di tanta grazia e amore
ma anche schiaffi meritati e concentrati sulla faccia
con lo stampo degli anelli sulla guancia
la polvere di fango che mangiavo giù allo squarcia
giocavo con il tango, ma vedermi era una samba
io timido già a mille, poi scintille e tanta rabbia
avevo sette anni, zero amici e ancora rabbia
[ritornello]
è solo un racconto, mille storie impresse nei miei occhi acerbi
la mia faccia puoi usarla da leggio
la cosa certa è che io sono del gemelli
il resto è un mutamento continuo
è solo un racconto, mille storie impresse nei miei occhi acerbi
la mia faccia puoi usarla da leggio
la cosa certa è che io sono del gemelli
il resto è un mutamento continuo
[strofa 2]
l’adolescenza avanza, troppi ormoni chiusi in gabbia
la biondina adesso prende il sole in spiaggia
a me certe sfortune, impacciato avance in brande inopportune
a rimanerci sempre a secco e con la sabbia nel costume
calamita per la scure, avventure, sfumature
ricordi sugli scogli di quei bagni fatti a fiume
mai una cena fatta a lume di candela, quante lune
però di notte le sognavo infinte come dune
in un deserto naufragavo con la gioia sepolta
un’altra estate in déjà vu che hai vissuto già una volta
vecchia e porca, settembre già si scorda
un’altra storia a intermittenza come i “toc toc” alla sua porta
o come linee su un a4 con la riga vecchia e storta
o come i vuoti nell’armadio, residui, pelle morta
ritorna un carnevale con la pioggia
puntuale quanto un arco e l’energia che si ha al rilascio della corda
flessione di carattere, ci sta, ma l’orgoglio è a dura prova
freccia scocca a segno di maturità
all’epoca del domino, del punk col chiodo scuro
e il vero duro che la schiuma te la ficcava anche nel culo
assicuro, all’oscuro di ogni pregio c’è il difetto
di credersi più grande di quello che dice il tempo
e te rimani sempre al centro, un po’ incantato e un po’ sorpreso
ed ogni giorno pare aggiunga un altro peso
sulla bilancia l’equilibrio ormai si è arreso
e il coraggio di [?] non l’ho lasciato al chiodo appeso
io che sognava tutti i bimbi capra esteso
adesso grido sottovoce: “sta su un dito, è solo il medio”
[ritornello]
è solo un racconto, mille storie impresse nei miei occhi acerbi
la mia faccia puoi usarla da leggio
la cosa certa è che io sono del gemelli
il resto è un mutamento continuo
è solo un racconto, mille storie impresse nei miei occhi acerbi
la mia faccia puoi usarla da leggio
la cosa certa è che io sono del gemelli
il resto è un mutamento continuo
[bridge]
voglia di sentirsi grandi, mascherandosi da grandi
comportandosi da grandi, rimanendo sempre piccoli
più avanti, sempre un passo un po’ più in là
arrivi ad essere il più grande di quelli della tua età
ora che sono grande, mascherandomi da grande
comportandomi da grande sbatto ancora sugli spigoli
eh già, sempre un passo un po’ più in là
dimostrandomi il più grande con fierezza ed umiltà
[outro]
dimostrandomi il più grande con fierezza ed umiltà
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