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lirik lagu egreen - nurmagomedov

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[strofa 1]
li investo nel mattone, zio, quando ne faccio tanti
ho imparato in piazza cos’è una gara di appalti
metto in una scatola i soldi di qualche gabola
sei un altro che fa l’hustla e manco mette il pane in tavola
con nico a lugano torno sfrecciando su bacula
in zona bimbi han palline nei borselli, non son bakugan
ciò che serve lo ha peter, lo porto, non è sandeman
dai balconi chi mi dice “vai tigre” come a sandokan
quindi pesa chiudi e segna i debiti
buscetta tu pentiti, io voglio ben più crediti
non ho lavorato bene alla mia brand identity
tu scappa e inventati una brand new identity
tipo cambia nome, homies insabbiano lе prove
e stavolta non li ingabbiano se dio vuole
la famiglia è pеr sempre, affanculo ogni serpente
non mi fotte una minchia di nessuno e di niente, sì, chiaro

[strofa 2]
se c’è un problema non lo dico a conductor
tipo “vieni, risolviamo”, zio, mica contatto
voglio bpm alti se il tempo è contante tu punta e gira compasso
grosso guaio john carpenter
flow kompressor perché aspiro ‘sta galactic jack
vuoi fare conway, non hai bars e balli tipo thundercat
anche se vuoi il contenuto porto rap su rap
stoppata e poi vado a schiacciare brother back to back
strofa unica, no hook tipo meth e shaq
nostri due sec hanno più stile di tre posse track
già da pisch~llo erbe attorno come fossi speck
mi riconosci da lontano tipo grosse tag
scrivo ‘sta merda alla paul auster, tu sei ozpetek
slow flow, corro sulla base, quarterback
se nella merda ti accontenti penso “buon per te”
io faccio spazio in questo traffico alla soderberg
[strofa 3]
non faccio questa merda per la musica da gregge
ma per chi è smarrito, in testa ha schegge ed ha problemi con la legge
dimmi questi quattro flussi chi li regge
se scrivo è un coltello a farfalla che genera un b~tterfly effect
dimmi chi sei, non chi vorresti
cuore oltre l’ostacolo, ma poi non so se capiresti
siete dei pacchi, circhi equestri
dalla parte di certi contesti, gustav cubret, sp~ccapietre molesti
cuciamo barre come sarti
lo jean paul sartre di ‘sti palazzi
house of pain, scattano gli allarmi
ci moriremo rappando sul palco ubriachi durante i peggio party
parlarvi è uno spreco
sto apparecchiato in un vicolo cieco
alle vostre imposizioni non mi piego
portiamo la qualità che c’ha nell’ottagono qualsiasi nurmagomedov

[strofa 4: egreen]
cielo grigio piombo, aspettiamo ‘sta cazzo di apocalisse droppando con il rimbombo
non chiederti come sto, chiediti quanto sei un tonno
io son figlio di ‘sta merda, tu al massimo un broken condom
a tre quarti di ‘sti babbi qui serve un disegno
per questo che non scendo a patti e non gareggio per coppe di legno
sento barre forzate con troppo affanno
in lizza per l’~n~lfabeta d’oro o la posa dell’anno, ou
colmo lacune indicizzato dal tuo cazzo d’orecchio in ciò che separa la qualità dal pattume
l’unica cosa che faccio meno di voi è schifo
io non mi imposto e non cambio la voce se sto al micro
vai bene per il lucca comics, finché sto qua frate tu con il rap non giochi
paragonami sul beat a niko jokic
come pensi che io possa livellarmi a ‘sti mc soffici come un cazzo di mochi


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