lirik lagu dreabb - unicum
rifugiarsi in vittimismi è troppo facile
e fare leva su quanto mi senta fragile
per cose non ho fatto allora e tuttora mai mo’
e quanto male mi faccio se mi rimpiango
se resto immobile dopo non ci guadagno
ma spesso in questo mare ci sguazzo non vado a largo
e non continuo a scriverti perché mi stanco
per poi premere un tasto e mutarti, telecomando
sai mi ricordo quando non ti calcolavo
io pensavo ad altro, a curiosare, non ci parlavamo mai
negli anni dopo mi scioglievo quando ti guardavo
e ti studiavo da lontano, senza avvicinarmi mai
e non osavo, non volevo disturbarti
e mi sembrava di essere un peso per gli altri
e mi ritrovo a 20 anni senza bagagli
con esperienze fatte solo in studio e sopra i palchi
[ritornello]
ogni mattina mi sveglio e faccio ritardo
e dal mio letto ti vedo sopra lo smartphone
di quante cose vorrei parlare con te ma no
sai quante volte le parole non mi vengono?
restare soli con la musica conforta
e di stare senza te alla fine cosa m’importa?
farsi bastare se stessi quasi mi usura
serve davvero o è solamente una scusa?
tu, lo sai, ti ricordi
quando p-sseggiavamo insieme tipo fuori casa e nei dintorni
e tu mi hai chiesto di baciarti
e dopo poi io ti ho baciata
e ci amavamo e mi lasci dopo tre giorni
poi per colpa di altri fattori che non sto qui a elencare
certo che la sfiga quando ci si mette
trovare l’ago nel pagliaio no, non è da tutti
ma se non sai dove guardi, lo sai, dopo ti buchi
per la pazienza che ho avuto mi ritengo
capace di scoprirmi insieme a te, soltanto per te
ma cambi volto ogni mese, cambi pelle
e vorrei vedere nei tuoi occhi luci diverse
perché è una mia insoddisfazione perenne
vivo in un limbo invisibile alla gente
conversazioni troncate, colpo di frusta
sei sempre diversa ma non sei mai quella giusta
e quanto è inutile restare li a compiangersi
per tutti questi problemi presi in -n-lisi
ognuno ha tempi che sono incontrastabili
ed accettarli non sono compiti facili
più facilmente sai li metto su carta
così li leggi a casa e deduci con tutta calma
che ti aspetto adesso per quando verrà il momento
io sono già qui per te aspetto solo il momento
[ritornello]
ogni mattina mi sveglio e faccio ritardo
e dal mio letto ti vedo sopra lo smartphone
di quante cose vorrei parlare con te ma no
sai quante volte le parole non mi vengono?
restare soli con la musica conforta
e di stare senza te alla fine cosa m’importa?
farsi bastare se stessi quasi mi usura
serve davvero o è solamente una scusa?
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