lirik lagu dj fastcut - diss in formazione
[strofa 1: mask]
in poche parole m’hai appena dato del drogato
senza avermi conosciuto parto già cl-ssificato, stupido
le persone che hai infamato so le stesse che se avessi perso il cel
te l’avrebbero ridato
subito le tue testate, le testate nucleari
non hanno alcuna differenza, entrambi qua entrano sleali
sono pr-nti già i regali, chiusi i conti i visi pari
sappi da ora non avrete sconti, ma doppi rincari
[strofa 2: zampa]
proteggerò la compagnia perfino a prezzo della vita mia
più forte di ogni inganno e di ogni bugia
l’unico antidoto al veleno di ‘sti falsi cobra
non sarà il colpo di pistola, ma la mia parola
pr-nto allo scontro, queste rime sfidano il caimano
se lanci il s-sso poi non puoi nascondere la mano
la resistenza è l’unico obbligo che abbiamo
perché uniti vinciamo, vi avviso che andiamo
[strofa 3: royal d-mn]
questa è casa mia, quando entri apri piano
che in teoria non si salva manco mezzo salviniano (mamma mia)
la pratica è peggio e la pratichiamo
ed ogni spia finisce a mare come polignano
hai visto due stagnole in croce, messo due parole in fila
sotto processo la mia voce è anche la compagnia
ma la mia di penna è molto più libera
giornalista? no, sei un giornalaio senza edicola
[strofa 4: wiser]
il mio plotone (blow) è un’armata potentissima
la scena è unita contro una testata giornalistica
l’underground è come una creatura mistica
questo sound è una manata violentissima
si fottano le droghe, quali mode, siamo evergreen
non dire cazzate o diamo schiaffi come terence hill
tu confondi l’arte con cristalli gialli di md
per due canne sono un lestofante, ma che stai a di’?
[strofa 5: hybrido]
metto la biro a testa in giù per questa mala-informazione
cucciolone, al tuo guinzaglio tira, a cuccia dal padrone
potevi dimostrarci il tuo valore, ma sei da copione
eppure sotto al palco dieci maggio, non sai quanto amore
io non lo so che pensi, ma i fatti so’ diversi
infatti siete solo voi che state a pezzi
scambiano l’hip hop con i raves
yo ehi, ‘ste cazzate che scrivete le scrocchiamo come i corn flakes
[strofa 6: wild ciraz]
dal novanta sputo così tanta verità co ’ste rime che quasi ci muoio
mica la tua stampa da regime da ritorno al n-z-smo e al fascio littorio
per una canna ormai condanna, un ragazzino ne fa capo espiatorio
ma chi ti comanda sta pippando bamba nei cessi di montecitorio
la mia penna resiste come a tienanmen
la tua fa pena come il pen di le pen
vorresti parlare il mio slang
ma sei un infiltrato come brumotti allo zen
non parlare di me, non parlare di gang
nemmeno di jam, tu che parli di rap
meglio che torni a parlare dell’ultimo cazzo che ha preso belen
[strofa 7: principe]
chi è più forte, fra’? la mia setta non ha paura
col microfono in mano senza sicura
parli di legalità, ma scrivi sotto dettatura
la tua penna è figlia dell’inchiostro della dittatura
di stronzate ne hai già scritte più di un paio e il guaio
che ti chiaman giornalista, ma sei un giornalaio
io non invento una notizia per pagarmi la bolletta
la mia penna è libera, la differenza è questa
[strofa 8: moder]
ho messo insieme sangue e inchiostro e poi li ho dati al vento
non so stare fermo nelle gabbie del consenso
scribacchini coi guinzagli, vi siete presi il meglio
ho scelto le c-sse per urlare, la tua carta sta in silenzio
anche se scrivi rave poi non riesci ad infangarci
correggiamo congiuntivi, refusi e la sint-ssi
ho scritto in faccia il vero, tu iscritto all’albo dei bugiardi
qua trovi soltanto dei motivi per risollevarti
[strofa 9: vaniss]
quanti visi mobili davanti a schermi
occhio a leggere cazzate al bar davanti a te
invece di mostrare la realtà che cosa fate?
scrivete c-muli di merda e poi scappate
prima di parlare alza la mano e poi contate
se ti serve aiuto la setta ti può insegnare
come muovere un dito due in successione
come rimuovere dal sito disinformazione
[strofa 10: kento]
chi comanda e chi si informa e sa benissimo chi sei
quindi fatti una domanda se confonderà per rave
mi vuoi mito? lascia stare, sputo sopra al tuo giornale
sputo il vero sopra al palco, caro marco, marchi male
kento dice: “get the f-ck up”, pace a mio fratello fastcut
questa posse vi devasta, sp-cca uova come a pasqua
io non leggo il menzognero, spingo neffa e i messaggeri
metto i numeri davanti alle file [?]
[strofa 11: drimer]
scrivono bugie sull’agenda rossa di borsellino
apr-no l’armadio della vergogna e scelgono il vest-to
sporcano di inchiostro le mani pulite
ma non cancelleranno mai dei graffiti con la grafite (mai, mai)
nascondono bombe nelle scuole ogni mese
nessuna rivoluzione, è solo un altro colpo ai portese
nell’ordine nuovo, il disordine vince
e la loro penna spara come una mp5
[strofa 12: cui prodest]
fottiamo la morale le cose che dici
questa è vita vera, no greyschool
non siamo modelli con grey book
siamo dangerous come [?]
quindi ehi tu, adios, adieu
cambia soggetto perché quelle puttanate
quelle fake news non le beviamo come grey goose
rap live rave, nah
la gente ja da fa qua
la setta non ti ascolta ma consiglia shut the f-ck up
fai il backup e sciacqua la bocca con questa roba
from the streets (flocka flocka), è la setta che non se placa
[strofa 13: hyst]
l’informazione è liquida e la gente se la beve
la merda non la digerisco manco con il guttalax
se non distinguo la realtà da meme, socio, è greve
non mangio mozzarella per paura sia una bufala
in mezzo a noi vi c’ingozzate
quando c’è da fare giornalismo ci intostate
dite così tante balle che voi ci strozzate
stronzo io che ancora lotto per il tuo diritto di stonzate
[strofa 14: h-ll pacso]
sputo sopra [?] copertina
mi sa che sei confuso o refuso dalla velina
h-ll pacso da sempre contro la censura
servi della stampa o solo servi della dittatura
io testa dura spesso in cronaca locale
tra mille puttanate la vergogna ormai è n-z-onale
tu prendi nota, un necrologio garant-to
firmato con il cuore, il tuo nerista preferito
[strofa 15: krin183]
fuori dalla tua testata non fai testo
parli fuori dal contesto
scrivi di getto senza rispetto, disonesto
alla sapienza in 2000 per la cultura
tu, tu c’hai 2000 battute di spazzatura
messaggero, scrivo il vero dritto dal commando
metti oro nero nella macchina del fango
chiudi l’articolo, pupillo, mi infilo un altro spillo
io ne scrivo 8 su di te, ti ho fatto il coccodrillo
[strofa 16: ape]
cervelli schiavi di un sistema, intelligenza poca
realtà inquinata, l’obiettivo devia, si sfoca
cercano scalpore, creano personaggi con le buone
per farsi i sondaggi, propaganda, ballottaggi
la setta non si ferma, risponde, reagisce
rime affilate come spade, ogni barra colpisce
coi pugni chiusi l’incoscienza di chi dentro è puro
contro gli abusi di chi scrive il falso a muso duro
[strofa 17: claver gold]
noi siamo cani per le strade come sangue misto
[?] perché non vendo l’anima a mefisto
per questa roba sono un po’ come il figlio di cristo
tu non esisti, ma ti ho visto forse a “chi l’ha visto?”
la mala educación di pedro forte del mio credo
nella stanza in cui rimbomba l’ego, pareti di vetro
scomparso come tetro coppola ogni mio segreto
forte d’essere il numero zero, ma di umberto eco
[strofa 18: file toy]
[strofa 19: kappa-o]
com’è fastcut, tutto ok? dammi le info del rave
vengo con gli amici miei a sp-cciare un po’ di rolls royce
dai, ‘sti qua sembra che scherzino
ma vogliono condizionarti con uno scopo politico
tu sei un giornalista, questa è bella, allora
io sono gesù cristo che brekka con la croce in spalla
guarda, a noi non ci resta che rappare
con un flow così negro che salvini lo lascerebbe morire in mare
[strofa 20: dope one]
(testo)
[strofa 21: kenzie]
io di messaggeri conosco quelli della dopa
sei venuto al nostro rave e secondo me mo ci stai a ruota
volevi fare clickbait ma mo ti prendi sto bye bye, torna in branda
tu che parli si sapienza dai, la prima cosa che ti manca
dj fastcut guida la banda, senti ‘sto rap quanto sp-cca
volevi fare il furbetto, brother, ma non ce l’hai fatta
pane al pane, vino al vino, noi trasparenti come l’acqua
e tu non scrive il cazzo che ti pare, bro, mica è sempre pasqua
[strofa 22: brain]
(testo)
[strofa 23: mastino]
ne uccide più la penna che la spada
la carta o l’antenna sottostanno all’ordine di chi la paga
è pura propaganda al soldo è di chi comanda
rifila l’offerta, ma senza avere la domanda
e bombarda la tua mente con la convinzione stupida
che un’idea personale è uguale all’opinione pubblica
sparano pubblicità e il bersaglio sei tu
la m-ssa si immedesima, l’ennesima fake news
[strofa 24: oyoshe]
purtroppo non rinascono altri giancarlo siani
non credo in dio, figuriamoci gli esseri umani
non si giudicano i libri dalle copertine
ma dalle stronzate che un buffone scrive
8 barre non ci bastano, qua ci vorrebbe il carcere
scene di merda da denuncia, napoli, via argine
ancora c’è chi ti fa il rap per farti vedere
suona la sirena, siamo il rap cnn
[strofa 20: sgravo]
(testo)
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