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lirik lagu dj caster - la grande simulazione

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[strofa 1: sph]
scelgo la tonalità, dopo stringo la cravatta
stupida formalità con cui fingo di avercela fatta
spingo nell’asola i bottoni della giacca
già canta la b~n~lità della normalità da qua a giacarta
la pubblicità ci allappa menti
l’elettricità scappa veloce dagli allacciamenti
lo smog torna a fare cappa sugli appartamenti
in strada tossici hanno nelle menti voci come la gialappa’s
mentre attendo che il caffè sorga da una vecchia moka
da che ho memoria la usava mia nonna
stropicciando il sopracciglio mio figlio esce dall’ombra
eppure era in un giaciglio dopo il suono di una bomba
non era un film? si ma non era vero
era un complotto, non era blue moon no, non era l’ ero
ho visto nascere morte sulla terra e sangue dal ciеlo
in nome del dio denaro, oggi non odio di mеno

[strofa 2: file toy]
mi sveglio dopo sei trip, cl!ck, boom, detriti
mi ritrovo da solo, dove sono gli amici?
salgo di un piano ma piano piano sono spariti
solo fumo, manco buono, ed un suono di crisi
‘sta stagnola mi vola di mano, homie
ogni parola vola da sola sotto ‘sti tuoni
sotto pioggia acida bava lavica brucia rovi
non vedo influencer, onlyfanser, cuochi
dancer, bambini, manco salvini o la meloni
cazzo, è fatta, una colata di lava ci ha reso grazia
mi dispiace per chi ha speso la vita a cercare inviti
per chi in pace invece ha steso una riga a falliti
ora a chi piace la brace con ‘sti topi arrostiti
ancora scrivo da vivo e senza spartiti
nessuna donna o scopi, homie, con chi scopi?
senza calippotour, né youtube, senza gli allori
[strofa 3: sax agwaan]
partoriti in questo punto della terra
tuttavia, non è il soldato a scegliersi la guerra
e so che è anche colpa mia se stiamo tutti nella merda
e se il pianeta sta in riserva, cosa ci riserverà?
prega se pensi che servirà
persevera per secoli e nei secoli l’odio ci perseguita
mi segui, fra? vogliono una massa isterica
arrivano mazzate da qualsiasi periferica
la lotta non ha fine, tengo il tempo più di seneca
ma a volte anch’io mi sento incline alla domenica
consapevole che tutto può succedere
sguardo nell’etere, lo abbasso solo per leggere
non seguo leader, bro, non seguo pecore
vuoi sopravvivere qui? non seguire regole
devi decidere stavolta, punto di raccolta
urla di rivolta

[strofa 4: albino]
passato poco tempo da quando ne sono uscito
ed il pensiero di lottare è un ricordo che ormai è sbiadito
in questi cieli tersi coperti da un vello grigio
l’umanità percorre la strada verso il suicidio
una sinfonia di bombe in un’era troppo kafkiana
cercapersone esplodono sulla soglia di casa
i fratelli grimm ridacchiano una storia senza trama
finché saremo spogli per raggiungere il nirvana
in cerca di un colpevole, oppure è solo l’opposto
una scelta vicendevole lascia qua un padre nostro
in ‘sto mondo tutto ha un costo, è già tanto uscirne morto
fin qui tutto bene, cinquanta piani, l’odio qua è corrisposto
non conta più il coraggio, né fare la differenza
non ne rimarrà più niente, zittisci la tua coscienza
se è finita, un futuro a matita
il sole bacia i morti in una primavera a pripyat


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