lirik lagu diacca - musica veleno
[testo di “musica veleno”]
[strofa 1]
questa musica è veleno e non mi aiuta
esce il suono dalle casse
è il verbo che si fa cicuta
è un’eco nel deserto
perché è l’unica cosa che torna
e l’unica voce che sento
chiamo la logica arianna
ne resto privo se scrivo
la schivo perdendone il filo
calma
nel sedativo che lascerà in eredità mia mamma
io parlo di me
e del carillon di verità che canta
che nella psiche m’incanta
è lì che mi difendo se la falsità mi attacca
vinco e creo quel cavaliere sotto il nome di diacca
che propone
un duello con francesco
è masochismo di auto tenzone
per il microfono
un sentimento non corrisposto
che rimane platonico
[ritornello]
musica veleno mi avveleno con sta musica
che ne sapete di frà che ne sapete
musica veleno il siero della verità
che ne sapete di frà che ne sapete
musica veleno lei mi conosce è l’unica
che ne sapete di frà che ne sapete
musica veleno io mi nascondo qua
e voi non lo vedete frà non mi vedete
[strofa 2]
scrivo scostando il velo di maya da ciò che vivo
gravito nel mondo delle idee
parlo con la voce illuminata
è lei che mi sfiata
e mi proietta dentro il negativo
pessimismo
dove mi trasformo nell’incubo
ma non dorma in preda ad auto ipnotismo
sono troppo cerebrale
cerco prove empiriche
devo fermare i pensieri sopra queste liriche
vivo la vita chiedendo se ce n’è una seconda alla luna
finisce che non ne vivo neanche una
è il flagello della razionalità
il fardello della mia identità
non ho un costume comune
se sto fuori sto fuori luogo
e fuori dal luogo comune
in coordinate e ascisse le vostre omologazioni
io ho principi troppo solidi per bidimensioni
[ritornello]
musica veleno mi avveleno con sta musica
che ne sapete di frà che ne sapete
musica veleno il siero della verità
che ne sapete di frà che ne sapete
musica veleno lei mi conosce è l’unica
che ne sapete di frà che ne sapete
musica veleno io mi nascondo qua
e voi non lo vedete frà non mi vedete
[strofa 3]
fuori dal sistema ma
faccio parte del suo schema
che sistema il mio essere in carta d’identità
narcotizzo l’intelletto quando la sera
vesto i panni della b~n~lità
un modo come un altro per distrarsi
e non mi faccio più
anche se è l’ora di rifarsi
scavo fino al reale
le mie domande sono la tomba delle bugie
stento ma mostro un ego smisurato
perché sono un mago nell’ingrandimento
ciò che sono dentro
l’ho perso al centro di me
per cercarmi mi sventro
tappa dentro il ventre da
colori cupi oscurati dall’addio all’ingenuità
vengo da quello di colei che mi ha partorito
e insieme a laio ha deciso di chiamarmi edipo
[ritornello]
musica veleno mi avveleno con sta musica
che ne sapete di frà che ne sapete
musica veleno il siero della verità
che ne sapete di frà che ne sapete
musica veleno lei mi conosce è l’unica
che ne sapete di frà che ne sapete
musica veleno io mi nascondo qua
e voi non lo vedete frà non mi vedete
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