
lirik lagu denaldo - appartamento 8
[testo di “appartamento 8”]
[strofa 1]
giù dalle panche scassate, dalle rime inventate
ragazzi della strada chiudono una magistrale
si sono fatti grandi senza le raccomandate
senza nessuna spinta, senza i favori di un padre
mi trovi allo stesso posto
oggi piove, alzo il cappuccio del giubbotto
dal civico 29 all’appartamento 8
la gente parla e sembra non ha visto mondo
io ringrazio padova city e gli stronzi che mi hanno accolto, denaldo
[ritornello]
fanculo, ‘sto meccanismo lascia a digiuno
ventisei anni, neanche un contributo
ragiono senza speranze per il futuro
il rispetto è reciproco, non togliermi il saluto
tu puoi provarci, non ci cambierà niente
da mе il sogno americano risulta inesistentе
siamo pressati in studio senza le tapparelle
a dirci: “ce la faremo” e mille altre promesse
[strofa 2]
giovani talenti diventano delusioni per i genitori, vendono roba là fuori
‘sti marciapiedi ci dividono, cattivi o buoni
tu non capisci, non ci senti, non sei come noi
e ‘sta roba delle felpe larghe è diventata un culto
e noi che invece ce le indossavamo per avere un gruppo
quando al cambio dell’ora ci dicevano di tutto
quando dovevi stare zitto per sembrare furbo
quando dovevi stare zitto per sembrare adulto
e adesso parlo nelle strofe e non racconto tutto
leggi la fame nei miei occhi per ciò che ho vissuto
rinchiuso in un sistema che poi non m’è mai piaciuto
e poi ‘sta musica è soltanto un sogno, fra’
mica un lavoro, cazzo, e quando me ne accorgo?
mi sembra inutile il sudore che ho sul volto
come se stessi correndo senza guadagnarmi un posto, eh
e se non te la sei sudata quella giacca
spero che se passi in piazza, te la faccia su un maranza
ma con che faccia da culo vieni a parlarmi di strada?
se da dove vengo io fa arte solo chi si arrangia
tenetevi ‘sta merda, la merce della piazza, il sistema della banca
volevo sistemarmi, fare felice mamma
ma chi non piange, poi non cambia
(eh, amore mio, tu sai io come la penso, no? ormai è inutile che ti dico sempre la stessa cosa, per me tu ci devi credere fino in fondo, metticela tutta e poi si vedrà, come va, va. comunque domani ti spedisco i taralli)
[ritornello]
fanculo, ‘sto meccanismo, giuro, non m’è mai piaciuto
ventisei anni e mai versato un contributo
ragiono senza speranze per il futuro
il rispetto è reciproco, non togliermi il saluto
tu puoi provarci, non ci cambierà niente
da me il sogno americano risulta inesistente
siamo pressati in studio senza le tapparelle
a dirci: “ce la faremo” e mille altre promesse
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