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lirik lagu dargen d’amico – siamo tutti uguali

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[verse 1: dargen d’amico]
la luce non filtra attraverso la mischia
chi punta in alto è un santo o un arrivista
e qui non puoi distinguere
sì, se per sopravvivere libero devi delinquere
il governatore si affida spesso alla fortuna
il governatore al buio non troverebbe la luna
luna, tu che puoi, trovaci qualcosa da mangiare
e che rimanga fra di noi che siamo tutti meticci
tutti mezzosangue
che se mangiamo poco poi ci tremano le gambe
e siamo frutti di incontri tra sconosciuti
sigillarci in periferia è lo smaltimento dei rifiuti
e ogni tanto nascono fiori speciali
neonati con malformazioni radicali
nati dietro pressione, stress produttivo
l’anagrafe è il primo contratto lavorativo

[hook: andrea volontè]
facciamo i versi verso gli altri universi
l-ssù dove non prende il segnale
e se mi dicono che siamo tutti diversi
io invece dico no, che siamo tutti uguali, tutti uguali

[verse 2: dargen d’amico]
il governo invita all’integrazione
sì, ma solo tra di noi e dentro la recinzione
e noi a nostro agio all’interno
semplificate le stagioni, è rimasto solo l’inverno
così non perdiamo la calma con gli armadi
tutti vest-ti uguali, i figli, i padri
parliamo una lingua diversa a seconda dell’anno
e siamo tutti materiale umano di seconda mano
e si fa vita di provincia anche a babilonia
un gatto si specchia, un’orchestrina suona
e non c’è più niente che accontenti
provo questo e il resto, provi tutti i sentimenti
e il suicidio è solo un modo come un altro per andare via
non c’è né fanatismo né fantasia
per chi resta cambia poco, guarda attorno
le persone spegnersi giorno dopo giorno

[hook: andrea volontè]
facciamo i versi verso gli altri universi
l-ssù dove non prende il segnale
e se mi dicono che siamo tutti diversi
io invece dico no, che siamo tutti uguali, tutti uguali

[verse 3: dargen d’amico]
la ricerca di un acquirente, il mercato globale
tende a una moneta unica, universale
per far sentire i più poveri più fratelli
e quelli con più fratelli ancora più poveri
n-z-oni galleggianti, mini bazar giganti
ma gli affamati sono allontanati con gli idranti
insegne in lingue commiste
dicono tutte: “abbiamo ancora poche provviste”
cosa ci sia oltre la vita nessuno lo chiede più
a meno che non diano uno speciale alla tv
nessuno sogna di volare, neanche gli uccelli
nessuno condivide nulla, neanche i fratelli
e per chi non si allinea ci sono i tribunali
minorili e militari, siamo soci minoritari
con diritti sociali egualitari, emarginati
uno per uno e finalmente siamo tutti uguali

[hook: andrea volontè]
facciamo i versi verso gli altri universi
l-ssù dove non prende il segnale
e se mi dicono che siamo tutti diversi
io invece dico no, che siamo tutti uguali, tutti uguali


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