lirik lagu dargen d'amico - ci ricamo sopra
[ritornello: daniele vit]
quando scrivo le strofe
infilo nel tessuto un po’ del mio vissuto
e faccio come mia nonna con le stoffe
ci ricamo sopra
[strofa 1: dargen d’amico]
chi ti racconta lo fa di un mondo lontano
anni ’80, confine nord di milano
l’erba non c’era più, l’asfalto non c’era ancora
e così d’inverno intorno ai luoghi della mia dimora
giocavamo a torello appesant-ti dal fango
chi non voleva sfigurare indossava durango
era l’unica moda che seguivamo in quegli anni
per il resto tutti i santi giorni gli stessi panni
e i più fortunati tute piene di piccoli snoopy
gli altri tute tutte piene di piccoli buchi
la parata era più colorata se c’era gianni
aveva il padre zingaro, calabri zii e nonni
con lui ho imparato che non tutti rubano i bambini
alcuni zingari si limitano ai motorini
io tornavo a casa se si faceva sera
lui faceva quel che voleva, sua madre era in galera
[ritornello: daniele vit]
quando scrivo le strofe
infilo nel tessuto un po’ del mio vissuto
e faccio come mia nonna con le stoffe
ci ricamo sopra
[strofa 2: dargen d’amico]
ho cominciato la vita quando la russia era unita
e la mafia consigliava, “votate de mita”
bar della vecchia bovisa, eravamo sempre lì
leccare le panini sognando l’lsd
se non ti ci riconosci è perchè tutto cambia
io avevo le 200 lire per i videogiochi
pomeriggi alla standa
evitavo file in c-ssa rubando le pile per i miei walkie talkie
la mia memoria non ha a cuore i quadri generali
ferma solo i particolari infinitesimali
e nella testa rimane il rumore di qualche moneta
e l’odore del doposcuola e del pane
mia nonna che firmava con la x come malcolm
e la domenica dopo i bagni mi dava il talco
i quadri di famiglia, le estati in sicilia
costume e espadrillas, intorno mare per miglia
[ritornello: daniele vit]
quando scrivo le strofe
infilo nel tessuto un po’ del mio vissuto
e faccio come mia nonna con le stoffe
ci ricamo sopra
[strofa 3: dargen d’amico]
e ho cominciato a sentirmi un fallito
il giorno in cui non ho seguito il segno
tracciato alla lavagna e ho improvvisato un disegno
una casa senza tetto
l’ho mostrato alla maestra ma lei non l’ha capito
e m’ha -ssegnato l’insegnante di sostegno
sostenendo fossi in difetto d’affetto
mia madre capì al volo quel disegno
non mi mancava affatto l’affetto, mi mancava l’-ssegno
ma che vuoi farci?
la scuola italiana proprio quando la frutta è buona
le appioppa agricoltori marci
e la domenica restavo in giro
non avevo un padre che mi port-sse a san siro
[ritornello: daniele vit]
quando scrivo le strofe
infilo nel tessuto un po’ del mio vissuto
e faccio come mia nonna con le stoffe
ci ricamo sopra
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