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lirik lagu culto - carillon

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sveglio nel mio sogno non so cosa voglio
inseguo un altro abbaglio, sono qui per sbaglio
oppure è la via giusta, schiocca la mia frusta
abbattuto il muro del suono, mi ritrovo solo

yeah, non so perché sono qui a scrivere testi di
canzoni fragili questi sono i miei miracoli
yeah, non so perché ci sei te nella mia mente che
vede spiragli e prende per buone le

cose che mi hai detto, senza calcolarne l’effetto
negative affatto, stringono il contatto fuori dal letto
cose che mi hai fatto, con il cuore soddisfatto
elettrizzanti al tatto mantengono il rispetto intatto

siamo tutti pr-nti inconsciamente a fregarci l’un l’altro
siamo frutti di una terra che nasconde il male nel corpo
un’evoluzione di dormienti litigi nel fango
ogni sensazione è strumento d’estensione del rango

suona un carillon dai miei palmi delle mani
addormenterò con l’ipnosi i miei rivali
suona un carillon dalle mie corde vocali
domano le fiere, le tigri e i leoni

suona un carillon nei momenti più strani, ronza nella testa finché non esce fuori
occupa la mia presenza lo scrivere canzoni, note pizzicate regalano emozioni
buone le parole buone le azioni, vedo visioni sono vere apparizioni
dal mio ricco mondo immaginario squarciano la realtà muta lo scenario

aaahh, ma dove cazzo siamo
un turbinio di energie e di molecole tossiche ma vacci piano
aaahh, ma dove cazzo andiamo
se il tempo non basta mai per guadagnare il denaro necessario

prima d’incontrarti ero uno stronzo lupo solitario non credevo a niente m’illudevo e ululavo
notti insonni mezzo addormentato coi vest-ti sul divano confondevo i miei ricordi col presente ed inciampavo e ritornavo sulla stessa rupe alimentavo le magie più
cupe e ripensavo a storie ormai concluse abbandonato dalle muse

come se avessi la chiave per la serratura della mia armatura così dura
libero dall’etichette che mi stanno strette date dalla gente maledette
sono cazzo di manette e creo poetiche ricette sulle vette dell’arte
e parte dopo parte rima dopo rima mando gli incubi in rovina

yeah, non so perché sono qui a scrivere testi di
canzoni fragili questi sono i miei miracoli
yeah, non so perché ci sei te nella mia mente che
vede spiragli e prende per buone le

cose che mi hai detto, senza calcolarne l’effetto
negative affatto, stringono il contatto fuori dal letto
cose che mi hai fatto, con il cuore soddisfatto
elettrizzanti al tatto mantengono il rispetto intatto

suona un carillon dai miei palmi delle mani
addormenterò con l’ipnosi i miei rivali
suona un carillon dalle mie corde vocali
domano le fiere, le tigri e i leoni


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