
lirik lagu clementino - giorni nostri
[testo di “giorni nostri”]
[ritornello]
la mia valigia è stretta e non mi pentirò, di portare la rabbia via per un po’
la notte delle luci accese sui miei sorsi, e sta città che brilla ma noi siamo persi
e questi rimarranno sempre giorni nostri, nell’era dove vale solo quanto costi
la macchina mia aspetta per andare adesso, ricordo quando sognavamo tutto questo
[strofa 1]
e come finirà, l’america è lontana molto distante da qua, da napoli è arrivata un po’ di lava nello zaino
la casa è già affittata sono sopra la città
ciò che mi circonda mi porta fuori dai guai, io che ho passato tutta una vita dentro quei bar
e dentro senti un brivido che scuote tutto, comportandomi da stronzo che poi svuota tutto
mangio con la fame chimica in continuazione, tra i miei dischi prеferiti e sogni a colazione
e crеsciuti con il mito generazionale, e la serenità diventi un bene n~z~onale
lasciami stare nel mio viaggio cosa posso fare, tuffarmi in una vasca di rimorsi ed annegare
sta notte entro in un playground con un po’ di grana, e faccio un tiro da tre punti come kobe bryant
[ritornello]
la mia valigia è stretta e non mi pentirò, di portare la rabbia via per un po’
la notte delle luci accese sui miei sorsi, e sta città che brilla ma noi siamo persi
e questi rimarranno sempre giorni nostri, nell’era dove vale solo quanto costi
la macchina mia aspetta per andare adesso, ricordo quando sognavamo tutto questo
[strofa 2]
negli anni ’80 sono nato, nei ’90 ho studiato, nei 2000 ho sudato (cleme), gli anni ’10 ho guadagnato e sbagliato, e adesso vivo nel presente raccontando tutto il mio passato
mi hanno già dato del malcapitato, famigerato, del disgraziato, del qualunquista ipocrita allo stato brado, disagiato e disadattato, ho assaggiato sto piatto amaro
aspetto il conto e poi paghiamo, riparto dalla mia stanza, attendo il nuovo che avanza, vengo dalla mattanza, e che mi fisso l’orizzonte non è mai abbastanza, il sole invita la luna a ballare, vedrai che danza
[ritornello]
la mia valigia è stretta e non mi pentirò, di portare la rabbia via per un po’
la notte delle luci accese sui miei sorsi, e sta città che brilla ma noi siamo persi
e questi rimarranno sempre giorni nostri, nell’era dove vale solo quanto costi
la macchina mia aspetta per andare adesso, ricordo quando sognavamo tutto questo
[outro]
i viaggi sono stati la bussola per orientarmi nella vita, la mia ancora di salvezza, dedicato a chi come me ha galleggiato sul dolore, poi si è rialzato e ha iniziato a correre, dedicato ai ragazzi di strada e a chi lotta tutti i santi giorni. one love.
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