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lirik lagu claver gold - passeranno i giorni

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[strofa 1]
i giorni se ne vanno e rimango
con la testa verso il cielo e con i piedi nel fango
quante volte senza fiato son salito su un palco
solamente per provare di sentirmi più in alto
l’asfalto si fa piccolo come questo mondo ed io salto
voglio solo ritoccare quel fondo e nient’altro
ma all’inferno degli umani fa caldo ed io grondo
quante donne ho amato solamente per un secondo
quanti amici veri ho visto persi dietro quel buco
con il sangue sulle braccia che bagnava il tessuto
della giacca che copriva il freddo del mio vissuto
è una ruota che mi trasportava verso il perduto
quanta gente ho conosciuto, poi scordata in un ciak
aggrappato a una bottiglia si basava sul crack
come l’ero che spezzava le mie ossa in un crack
quanta gente che confonde ancora l’hip-hop col rap

[ritornello]
io che non mi riesco a spiegare
cosa sia una vita normale
molti li vorrei riabbracciare
altri invece scordare
tra ferite di sale
io vorrei una vita normale
vorrei solo vivere al mare
ma in città il cemento mi -ssale
i giorni p-sseranno lenti
ed io uguale, che male

[strofa 2]
poi quando mi sento morire
mi ricordo i compleanni tristi il 10 di aprile
vita pesce d’aprile
delle tute che bucavo in cortile
degli sbirri che suonavano e non volevo aprire
poi di quando si cenava con 2 o 3 mila lire
e non riuscivo a dormire
non sapevo che dire
quando non andavo a scuola per restare a giocare
mi serviva un -ssistente sociale, che fare?
io che ho smesso di ascoltare ed ho iniziato a sentire
solo voci nella testa che volevano uscire
con mio padre che diceva ancora “è solo un ragazzo”
ma i dottori mi credevano pazzo, e che cazzo
era meglio riposare per l’encefalogramma
per me non era un dramma
prova a chiedere a mamma
perché pure sui ventelli qualcosetta si sgramma
non dovevo venir fuori, io sono un fuori programma

[ritornello]
io che non mi riesco a spiegare
cosa sia una vita normale
molti li vorrei riabbracciare
altri invece scordare
tra ferite di sale
io vorrei una vita normale
vorrei solo vivere al mare
ma in città il cemento mi -ssale
i giorni p-sseranno lenti
ed io uguale, che male

[strofa 3]
prima ho conosciuto la noia
poi ho dato per tre anni il mio amore a una troia
la p-ssione per i grammi e la paranoia
il p-ssato mi rincorre e il futuro mi ingoia e io boia
di una vita trita dove prendo in mano il bicchiere
io che chiedo sempre la cosa più forte da bere
dammi un whisky perché so che voglio starti vicino
poi uno scotch per aggiustare tutto questo casino
io, becchino dei miei guai, seppellisco i ricordi
poi mi chiedo come mai non dimentico i volti
se ti chiedo come stai parleranno i rimorsi
parlerà il bicchiere vuoto si ma mancan due sorsi
i trascorsi sono lame, il presente ha dei tagli
io che non tralascio nulla e non scordo i dettagli
l’allegria di andare via e preparare i bagagli
lascio a casa solo il cuore, lì, accanto agli sbagli

[ritornello]
io che non mi riesco a spiegare
cosa sia una vita normale
molti li vorrei riabbracciare
altri invece scordare
tra ferite di sale
io vorrei una vita normale
vorrei solo vivere al mare
ma in città il cemento mi -ssale
i giorni p-sseranno lenti
ed io uguale, che male


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