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lirik lagu claver gold - elefanti volanti

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[verso 1 – claver gold]
benvenuti nel paese dei balocchi
dove do merda a tocchi
le offese, le pretese a fine mese le ho lasciate ai cocchi
di mamma forti, goldone a canna mozza
poi ci vediamo in strada e la faccenda si fa zozza
noi siamo i sommozzatori di deliri
ti strozza il fiato in gola il morso di sti due vampiri
giri di parole ma nei giri non ci giri
parli di vecchia scuola ma a quale storia ti ispiri?
torno punto e a capo, il nodo non viene a capo
il punto non l’ho trovato, a capo chino ricado
nei giorni che ho p-ssato con la voglia di rivolta
e di ribalta e ti rimbalza il rap in culo un’altra volta
[?] merda sciolta che ora mangia al posto mio
che ora siede al posto mio e che si crede pure me
io non so se credo in di mentre viaggio nell’oblio
credo in braka e nel fottio che mi spinge a fare il rap

[ritornello – braka & -claver gold-]
mi sto chiedendo se sei pr-nto a questo
-ma tanto già lo so-
me lo son chiesto
-e me lo chiederò-
vedo briganti, -furfanti-, banditi, -sbandanti-, elefanti -volanti-
[?]

[verso 2 – braka]
si pensa che quello che conta sia il peso corporeo
l’uomo marmoreo e chi condensa sulla vita affronta tutto in modo sporco
chi si scusa ma non sconta è un comportamento erroneo
da un temperamento pro, vuote sensazioni
per loro, gli amori urlati in coro infrangono
su limiti invisibili che interagiscono col suono
di quelli che piangono e sono simili costoro
in un luogo stretto al buio più di un metro e mezzo sotto il suolo
sono, lamenti che non senti perché se stessi come me
udiresti anche le voci nei silenzi te
se stessi come me non diresti che
queste frasi sono prive di logici sensi e
che braka ha visioni del tipo elefanti volanti di diversi colori
sopra le teste viaggianti categoria fumatori, opinioni distanti
se scrivo per chi non m’ascolta ora stai pr-nto ad ascoltarmi
(rit)x2

-apc
fantocci riempiti di fieno che prendono fuoco dopo un secondo nemmeno
di sfogo nel rogo di odio e veleno che provo-

covo una serpe in seno, il nero diventa petrolio
e mi arricchisce dell’oro che già possiedo grazie ad un ? poro loro ?]

-corrono le rime il dono del suono che dio comanda
antica tradizione, evoluzione di una stirpe che cambia-

nell’illusione di un’altra visione, un’altra occasione
un’altra missione, qualcos’altro da cantare, raccontare a queste zone

-ed il rivale sovrappone-
ma non sovr-ssale il dove
-siamo nati e poi restati ed ogni manifestazione-
ad ogni party senza piatti, quattro gatti ed un coglione
-sopra un palco son volati cento palchi ed un plotone-

di elefanti volanti
p-ssatici davanti
-sentendosi importanti-
per ciò che abbiamo fatto siamo almeno equidistanti
-dal punto che accomuna la fortuna al culo che ci siamo fatti-


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