
lirik lagu chinaski (ita) - soltanto un uomo
[testo di “soltanto un uomo” ft. kronos]
[strofa 1: chinaski]
tu sei soltanto un uomo, che ti possa voler bene
lascia pezzi di te al pianeta e la morte ti sarà lieve
io un giorno sarò polvere vagante nella tua atmosfera e avrò la forma di ciò che ora tu non puoi vedere
abbi cura delle debolezze
dio è tale in base a come agisci alle tue sofferenze
sappi che siamo uguali, altro che volti e nomi
tu assomigli ai tuoi tanto circa quanto alle persone che odi
fissa i tuoi momеnti e goditeli a pieno pеrché poi non puoi fermarli tu
io se potessi tornare indietro non farei che lei restasse, ma nel tempo che è durato l’amerei di più
poi dimmi che sono amore, che sono il mio stesso sacrificio
che sono musica, che sono questo stesso micro
poi dimmi che son tuo amico, che sono il tuo più gran nemico, al cospetto di una terra che casualmente ci ha unito
[ritornello: kronos]
che cosa c’è? tra bianchi, neri, musi gialli perdi sangue rosso dalle ferite
e quel cielo che colori uscendo dagli spazi con la grafite, che male fa?
cambiare città, che male farà se non ti mancherà
[strofa 2: chinaski]
tu sei soltanto un uomo, la tua vita è un dono, se davvero essa va amata, fallo e la morte te ne sarà grata
dammi la mano ti mostro ciò che ho visto di me stesso, i volti mai rivisti e i ti amo che non ho mai detto
gli abbracci che non ho mai dato ai miei
i baci che non ho mai dato e quelli invece che darei
l’udito di mio padre e ciò che gli farei sentire
l’amore per i testi, il talento per le rime
fossi perfetto, sceglierei di aver la dislessia di mio fratello, così che possa leggermi meglio
perché ciò che è giusto è ciò che l’uomo chiama errore
è proprio essere tale che gli dà splendore
ma tu lo sai che suono emette un uomo quando muore?
risale dalle paludi e attraversa l’equatore
passeggia nel caldo del brasile e nei villaggi del giappone è l’ultimo saluto stracolmo di amore
io parlo a nome, di chi di un continente egli ne ha fatto una regione, io parlo a nome, di chi ha accarezzato i suoi abissi per conoscerli e accettarli affinché non vi sia dolore, io parlo a nome di chi è cresciuto senza padre e di chi senza madre, di chi ha il vuoto in mano e ha perso la ragione, io parlo a nome di chi adesso ha perso pure le parole poiché non sono chinaski, io sono legione
[ritornello: kronos]
che cosa c’è? tra bianchi, neri, musi gialli perdi sangue rosso dalle ferite
e quel cielo che colori uscendo dagli spazi con la grafite, che male fa?
cambiare città, che male farà se non ti mancherà
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