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lirik lagu chiasmo (novasept ent.) - perle

[strofa 1]
sono stanco di parlare solo di chiasmo, che tanto non frega a nessuno
ma credo in un mondo di fumo, non più alle promesse da numero
uno, due, tre, sono in fondo alla lista: faccio da apripista
in corsa in fuori pista, per i posti in lista, game set match ho biglietti per la
morte, che regalo, sono al reggimento al fronte, delegato, faccio a nuoto
l’acheronte, relegato, vado giù e torno più forte accelerato
io che ti urlo che ti odio e invece ti amo, tutti ci guardan dal b-sso che cediamo, siam fatti di
fondamenta di sabbia, troppa tempra troppa rabbia, eh
i testi li provo a pensare: mi siedo e sono molto peggio da scritti
guardando la gente parlare mi chiedo perché è fuori moda star zitti
li invidio perché a quanto pare hanno molta energia da sprecare in conflitti
tra fitte, rimorsi, tra fitti discorsi sapevo lasciarli trafitti ma non che ci
guadagn-ssi tanto, un mondo ideale manda gli -ssi in alto
ogni tanto piango ma la pr-ssi è il canto, ci terrei agli inc-ssi, tanto, ma qualcuno mi sta sc-ssinando, non è che che fingendo dopo p-ssi di rango
la vita mi bacia al veleno e poi cammina via con tre p-ssi di tango

[rit.]
quanto può costare cambiare la vita?
cambiare gli studi? cambiare la tipa
basta solo che se piango c’abbia una mat-ta
scriverò per che? scriverò per me
scriverò, perché? scriverò per te
scriverò perché? scriverò per lei
scriverò per che? scriverò per me
scriverò perle, scriverò perle
scriverò perle

[strofa 2]
scriverò per lei soltanto per non ricordarmi di quanto fa schifo affondare
scriverò perle soltanto perché ho già toccato il fondale, se il capitano
mi dice che la marea sale, io non farò altro che riderne perché ho
imparato che prima del dolce bisogna ingoiare quintali di sale, le streghe di
salem mi girano intorno, mi chiedo quasi se stiano provando a scoparmi
il fuoco più bello del mondo è quello dentro il quale non voglio scottarmi
in comune con ogni stronzo comune solo che non voglio ascoltarmi
“esci sta sera?” p-sso, è tardi, ho due cervelli intenti a scazzottarsi
mosche sottopelle, ronzio
non scambiare il fatto che stia male con ozio, no zio
dopo tutto quel che ho fatto per questo podio, mi sento un po’dio
e ora che mi guardo in faccia non è che mi odio, frate, è che mio dio!
così tanti errori che vorrei correggere, ma le mie penne? svanite
io che so che farò tutto ciò da solo: ridurmi a pregare? m’ammazzo
un giovane uomo che cercherà sempre le sue poche perle smarrite
ma che per non essersi accontentato ora guarderà il mare dal b-sso

[rit.]

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