lirik lagu cali - tarda notte
[ritornello]
consumavo le suole, ma dove
p-ssi su p-ssi giravano in tondo e portavano altrove
ma la terra gira, non ne vengo a capo
viaggiato solo con la testa
poi ho perso la testa e viaggiato
ho chiuso più porte e portato il mio culo distante da dove
è vero ti muovi
ma i pensieri si inseguono, zero di nuovi
e magari mi inseguono, ma il fatto è che
ma il fatto è che
ma il fatto è che
[strofa 1]
ora sono sotto con la nostalgia
di posti in cui non ho vissuto
che non ho vissuto in vita mia
un vest-to su misura senza la misura nel tessuto
un’operazione a cuore aperto e guanti di velluto
un sinistro, un destro
inc-ssa e stai muto
una vita in c-ssa
spremuto è stato
a scendere di casa, uscire in strada e non tornare più
e non tornare più
“fuori si muore, basta” lo diceva il capo in magazzino
il capo alla tv
ci tengo che ti senta fortunato
ma il fortunato in fondo non sei tu
non ti hanno scelto, non sei il prescelto
ti dico che ti amo e te lo metto nel cu-
e dopo ti do i soldi che tanto vuoi
prima di reagire conta fino a dieci
uno, due, tre, quattro, sei, nove, dieci
prima di partire ciba gli avvoltoi
sto bene a fermarmi, ma di tanto in tanto
forse qualcosa rimpiango
o forse è perché sono stanco
ma basta che ripenso a quando
[ritornello]
consumavo le suole, ma dove
p-ssi su p-ssi giravano in tondo e portavano altrove
ma la terra gira, non ne vengo a capo
viaggiato solo con la testa
poi ho perso la testa e viaggiato
ho chiuso più porte e portato il mio culo distante da dove
è vero ti muovi
ma i pensieri si inseguono, zero di nuovi
e magari mi inseguono, ma il fatto è che
ma il fatto è che
ma il fatto è che
[strofa 2]
fuori da un buco di culo
disegnato a soffocare l’immagin-z-one
a trent’anni distanti senza futuro
piuttosto l’emigrazione
è come scrivere un libro pieno di immagini
pieno di ritmo
senza badare all’impagin-z-one
senza una scusa o degli alibi
uno intorno all’altro come gli anni degli alberi
non mi ci vedo a ritornare indietro
a litigare con me stesso
a non muovermi di mezzo metro
di mezzo metro, di mezzo metro, di mezzo metro
liberarsi è un processo graduale
e a volte è un p-sso tra il marcire e il maturare
[ritornello]
consumavo le suole, ma dove
p-ssi su p-ssi giravano in tondo e portavano altrove
ma la terra gira, non ne vengo a capo
viaggiato solo con la testa
poi ho perso la testa e viaggiato
ho chiuso più porte e portato il mio culo distante da dove
è vero ti muovi
ma i pensieri si inseguono, zero di nuovi
e magari mi inseguono, ma il fatto è che
ma il fatto è che
ma il fatto è che
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