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lirik lagu bassi maestro – come un treno

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[parti di pezzi presi dal p-ssato]

se ascolti questa merda, furia solista non fa per te
ah, dimenticavo: fanculo!

come un treno in corsa
metto a punto la base che trasporta per forza
forza d’istinto, d’inerzia del ritmo
musica del mio tempo che -n-lizza e setaccia
e con tutta la forza esplode dritta in faccia!
cerco di guadagnarmi qualche punto in paradiso
ma questo genere non viene condiviso dai più
di questo tempo abuso
per vomitare fuori tutta quella rabbia che c’è dentro di me!
senza riserve
senza mezzi termini mi è concesso di adottare la linea di attacco
che più mi garba e mi va
attraverso gli spazi, gli oceani e vado dritto
piombo dall’alto, colpendo sempre il mio bersaglio, c’è
chi si lamenta, c’è
chi tiene chiusa la sua merda dentro
e ti ripete: “io non c’entro, non mi sento coinvolto, sei morto”
le liriche che declamo sono specchio del mio cuore distorto!
c’è chi coltiva il suo orticello per sempre
e chiuso nel suo guscio non sente
il bisogno di evadere, di fuggire dal sogno
rischi quando dici: “mi vergogno”
prendi esempio da me, dal maestro che
come un vulcano lancia lava e distrugge!
tu lo sai che conta dare un senso all’impulso
sai che è l’unico modo per lottare in questo insulso mondo
mondo dagli ipocriti volti, mondo di luoghi comuni già morti
da molto tempo eppure mai sepolti
con questo incremento alla mia furia solista
munito di raggi infrarossi
prendo la mira tra le sbarre della mia gabbia
e sparo per sedare la rabbia
seguo le rotaie perchè già segnate e la mia strada
vada come vada fino alla morte, cari nemici là vedremo
per il momento… vado veloce come un treno!

dentro alla tua testa, dentro alla tua testa
dentro alla tua testa come un treno in corsa!
dentro alla tua testa, dentro alla tua testa
dentro alla tua testa come un treno in corsa!
dentro alla tua testa, dentro alla tua testa
dentro alla tua testa come un treno in corsa!
dentro alla tua testa, dentro alla tua testa
dentro alla tua testa come un treno in corsa!

offro
una corsa gratis nel mondo dei vinti
o tra i pianeti della sofferenza, oppure via
dentro alle costellazioni d’incertezze ed inquietudini
ti mostrerò quanto sono
nere le stelle
che hanno perso il loro istinto ribelle
chiedimi quanto tempo, chiedimi quante storie
quante disgrazie: te le dipingerò
usando il mio microfono come fosse un pennello
tratteggio le mie rime colorate e confuse
che siano dannate
come un quadro
astratto, come se fossi un ladro
fuggo-fuggo via, cambio la mia rotta
come un treno in corsa!
calcio merda, la merda che spando ti agghiaccia
tutte le colpe ti si leggono in faccia
vergogna! uomo che non sogna o che è troppo sognato
quasi un reato per gli stolti
vibrazioni come strade maestre, come stelle e comete
come porte-finestre, come
slitte sulla neve dei tempi
che non tieni il tempo e si scioglie
attento! perchè il tempo lo tengo, rischio tutto
a pieno regime, non freno
perchè vado come un treno
uno strafottuto treno!

dentro alla tua testa, dentro alla tua testa
dentro alla tua testa come un treno in corsa!
dentro alla tua testa, dentro alla tua testa
dentro alla tua testa come un treno in corsa!
dentro alla tua testa, dentro alla tua testa
dentro alla tua testa come un treno in corsa!
dentro alla tua testa, dentro alla tua testa
dentro alla tua testa come un treno in corsa!

anche se rischio
di deragliare
continuo la mia corsa
e poi, lo sai, mi piace
rischiare la pelle cavalcando una rima ribelle
fa accapponare la pelle, i chilometri orari
non li conto nemmeno
vado come un treno che ha deciso la sua rotta e non può fare a meno
di puntare alla meta
meta che più è vicina, meno sembra concreta, impalpabile
orizzonte, chiedimi ancora una volta quanto tempo
incapace di rispondere sento già che la mia musica è in trastullazione
però si muove controvento, chissà quale reazione
stupore, spavento! per il fischio del treno, è arrivato il momento
incredulo faccio
qualche p-sso giusto per
rendermi conto del disastro che ho causato:
gente che piange, gente che si dispera
e riconosci in quei volti
le faccie di quei mille mondi
visitati in un’intera esistenza
oppressi da una lompia eterna deficienza, poi mi accorgo che sollevo a piene braccia
senza fatica
cammino, corro e salto e mentre sento che nel mondo esplodono potenti le sirene
guardo alle mie spalle… e a terra vedo le catene!
ma soddisfatto continuo a viaggiare
per i mondi che mi tocca ancora rivedere e maledire
le rotaie soffrono ancora, ma di certo è più sereno
il cuore di uno strafottuto treno!


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