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lirik lagu audioritratti - catania faya

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[intro]
hey, dj s.i.d. (eh)
audioritratti! (hey, hey)

[strofa 1: aedo]
a volte, vorresti scappare
non voltarti indietro, non pensarci, non tornare
dimenticare i passi fatti ma prima o poi ti volti
ed è impossibile dimenticare quelle notti

sogni rotti come specchi, riportano gli effetti negli anni seguenti
sorrisi sempre più finti fra gli abitanti del limbo dei vinti
pianti sempre più sterili, faide mafiose e madri che piangono piccoli occhi morti

da criminali, la miseria porta a tunnel abissali
dove non sai neanche se spali merda
uniti da un vincolo all’incubo di questa terra
per ogni sguardo una scerra e in ogni quartiere è una guerra

mo vero è il momento
o è il solito politico che recita la parte al parlamento
bonifica, demagogia e risanamento
io do fuoco alla città e mentre fumo mi godo il momento

momento no ma non li ascolto più di tanto
preferisco la mia city, la mia zona e blase europa col tramonto
al vostro tornaconto speculare preferisco
guardare il mare con un tubo a l personale
tanto prima o poi tocca scappare da sta giungla provinciale
dove è impossibile svoltare senza:
apparenze, indecenze e conoscenze
alle vostre appartenenze, fuoco in città dalla mai gente

[ritornello: ira]
catania faya, dietro a ogni losco figuro, dietro a ogni topaia
dietro a ogni pregiudizio e negli occhi di un sayan
catania faya solo per noi stanotte
con tutti i controsensi e i compromessi della sorte

catania faya, dietro a ogni losco figuro, dietro a ogni topaia
dietro a ogni pregiudizio e negli occhi di un sayan
catania faya solo per voi stanotte
con tutti i controsensi e i compromessi della sorte

[strofa 2: ira]
iniziò così, caminando tra quei vicoli
accumunando stimoli a dei simboli lontano dai mei simili
riuscire a distaccarmi dall’ipocrisia degli altri
immaginandomi sui palchi, contando i quattro quarti

tanti giorni come al solito, torrido monitor
dolori di stomaco sgomito e vomito (bleah..)
e poi giù come il domino per proseguire solido
io sordo cronico a sto mondo logorroico
ho smesso di affidarmi a un dio sopraelevato
mi basta un foglio per confessar le volte in cui ho peccato
passato per accantonato, nato accanto ad un passato
che, pur volendo non ho più scordato

provai a capire cosa prova un padre tra gli affanni
e so, di non esser pr~nto a farlo manco fra trent’anni
tu, amami come una madre che fa sacrifici
per riuscire a togliere le tue foto da quelle cornici

pomeriggi grigi con gli amici e questa musica
che non fu la prima ma sicuramente l’ultima
una piazza uno stereo bombolette un cartone
un’esplosione scaturita solo da dieci persone

ore ancora ancore di salvezza
all’occorrenza in un posto che veste d’apparenza
è grazie a questo se oggi riesco a sollevarmi
no, ti prego non toccarmi (no!), non voglio più svegliarmi

[ritornello: ira]
catania faya, dietro a ogni losco figuro, dietro a ogni topaia
dietro a ogni pregiudizio e negli occhi di un sayan
catania faya solo per noi stanotte
con tutti i controsensi e i compromessi della sorte
catania faya, dietro a ogni losco figuro, dietro a ogni topaia
dietro a ogni pregiudizio e negli occhi di un sayan
catania faya solo per voi stanotte
con tutti i controsensi e i compromessi della sorte


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