lirik lagu assalti frontali - vecchi pirati
[testo di “vecchi pirati”]
[ritornello: pol g]
ci sono stati dei momenti duri
quando eravamo soli e emarginati
ne siamo sempre, sempre usciti fuori
quadrati come dei vecchi pirati
[strofa 1: militant a]
non mi stressare con i tuoi giudizi e pregiudizi
‘sto raccontandoti una storia lascia che io inizi
ho attraversato i sette mari e visto anche il deserto
ricordo ancora quel ragazzo al suo primo concerto
le foglie tra i capelli di un’amica appena conosciuta
la folla, l’erba, l’innocenza ormai perduta, la musica che aiuta
castel sant’angelo nel buio una magia
ma tutta la gloria agli esclusi di periferia
a scuola in classe l’ansia per gli esami e i voti
senza compagni noi ci sentivamo vuoti
andare bene con i prof aveva importanza
ma anche non sentirci soli nella nostra stanza
e crescere compagni e un compagno è vero
e piano piano iniziavo a strutturare un mio pensiero
l’unico in classe a scioperare con la mia comunità
ci educavamo insieme al prezzo della libertà
e intorno a noi ragazzi sperduti in overdose
ci vuole mente ferma per cambiare un po’ le cose
essere giusti, umani e non sentirci esseri strani
occupare posti nuovi e aspettare fino all’indomani
e mica uno tutti la mattina all’alba
resistere alle guardie e intorno il mondo che ci guarda
cuori, fumogeni, ogni compagno esemplare
e un coro nella notte che diventa popolare
[ritornello: pol g]
ci sono stati dei momenti duri
quando eravamo soli e emarginati
ne siamo sempre, sempre usciti fuori
quadrati come dei vecchi pirati
rifarei tutto altre mille vite
yo, ci sarà tempo per leccarmi le ferite
avanti tutta miei fratelli amati
yo, quadrati come dei vecchi pirati
[strofa 2: militant a]
le idee col tempo diventavano anche più chiare
nella mia vita io non farò mai il militare
non riconosco autorità a chi parla dal telegiornale
la pace io la sento solo quando guardo il mare
e con le mani in cielo fare nuove alleanze
inclusione a scuola coi bambini delle minoranze
ancora noi a esporci nella strada e raccoje i cocci
e dimmi se m’appoggi ora che tu sbocci
e non essere mai tirchio sempre generoso
non parlare troppo, meglio silenzioso
e quando parli col coraggio nella voce
e vivi veloce e attento a non finire sotto una croce
per durare nella strada quanta pazienza
io sono entrato presto nella resistenza
ero solo un bambino, nella giungla un felino
nella strada non mi chiamo luca ma er luchino
a luchì luchì sento ancora chi mi chiama
sento il brivido, il fuoco, l’odio per la madama
l’amore di chi ama e la pace sopra una panchina rotta
la vita, fantastica, è tutta una lunga lotta
[ritornello: pol g]
ci sono stati dei momenti duri
quand’eravamo soli e emarginati
ne siamo sempre, sempre usciti fuori
quadrati come dei vecchi pirati
rifarei tutto altre mille vite
yo, ci sarà tempo per leccarmi le ferite
avanti tutta miei fratelli amati
yo, quadrati come dei vecchi pirati
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