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lirik lagu apotheosis & bigh 2nd - il velo di maya

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[testo di “il velo di maya”]

[strofa 1: apotheosis]
ho scritto un’enorme quantità di testi
e tra i versi tu diresti che le metafore prevalgono i concetti
ma le metafore sono retoriche che tu non capiresti
astrattismi variegati, se sei attratto dal superfluo con me decadi
e decado anch’io ma in modo differente
per le riflessioni, non per il vuoto nella mente
insinuarmi in voi significherebbe somatizzare
l’ignoto nel mio corpo già abbastanza vacuo
sono ignifugo al mio fuoco fatuo
rincaro la mia coscienza senza divulgarla comе accadde a zeno
meno riflеtto più impazzisco, più rifletto più avvilisco
l’epicureo desiderio gaudioso sul mio obelisco
gradisco poco e niente, ho l’ipercriticismo tatuato
sull’occidente, che in fondo è meglio avere o essere?
avere ti rende un prodotto ma essere in fondo
significa tessere una tela che ti rende ancora più infecondo
tanto vale essere, perlomeno puoi creare
per quanto possa essere b~n~le non nascondo che
se celassi la poesia sarei reale quanto una tristezza temporale
e lo sappiamo, l’umano è solo spleen, solo nichilismo
se fossi felice la morte sarebbe solo un eufemismo

[interludio]
mi pare di capire che dal suo punto di vista la cultura non fa che aumentare la sofferenza umana: insomma, che più cose uno sa, più crescono le probabilità che sia infelice. forse dal punto di vista di dio la conoscenza è solo vanità… o è qualcosa che può dare alla gente la pericolosa illusione di poter superare in astuzia il diavolo
[strofa 2: bigh 2nd]
ah, eravamo un branco di sognatori che non ci stanno
che vedevano il mondo come un immenso foglio bianco
su cui scrivere il futuro, un futuro migliore
che schiacciasse tra le righe ogni timore
e ora quel foglio bianco mi sta divorando
annichilito dallo spazio~tempo, sono stanco
di percorrere la strada per l’inferno circondato d’adamantio
che impedisce all’empatia di starmi accanto
ho messo in dubbio ogni questione concernente l’uomo vitruviano
tra sacro e profano mi ritrovo intrappolato nel samsara che ho creato
in cui il velo di maya da guardiano implacabile placa ogni essere umano
ho le ali per volare, certo
ma sono ali dalla forma demoniaca, io ti avverto
sono esperto di mostri, uno mi vive dentro da sempre
ci gioco a scacchi quando il buio mi accarezza dolcemente
la nevrosi che accompagna il tuo cammino
può essere sconfitta in uno scontro all’arma bianca col destino
assesta un fendente alle tue pareti
liberati dai limiti e assisterai all’allineamento dei pianeti
delirivm tremens fa propaganda alla conoscenza
siamo poveri falliti ma ricchi d’essenza e soprattutto ebbrezza
infatti puoi trovarci sopra il ponte di einstein~rosen
ubriachi, a connettere dio e scienza
fa molto freddo, lo ammetto
a volte puoi vedermi vagare come uno spettro
soprattutto da quando non ci sei più tu nel mio letto
ricordi? quanti discorsi, quanti rimorsi
il sonno della ragione genera mostri
cosa aspetti? insorgi, fatti onore a tutti i costi
ché la metempsicosi è solo un miraggio
ciò che conta è ora, siamo solo di passaggio


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