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lirik lagu andrea pula - giustizia e perdono

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[strofa 1]
in un giorno qualunque mentre tu respiri
giovanni sta andando su su di giri
da solo dopo anni cerca qualcuno che non lo condanni
e che lo riscaldi in quest’auto con 3 posti sempre vuoti
frena e “ciao, quanto vuoi?”
sali veloce prima che qualcuno noti la mia macchina
io non so più chi sono e non ho con me la maschera
e sale alina sulla trentina
ironia della sorte batte al capolinea
non è italiana, ma non è un problema
gli italiani che la odiano di giorno poi la amano la sera
vede giovanni che costeggia
lei si lascia intravedere tra i riflessi del parabrezza
“amore mio ciao, che te ne pare?
sono 20 per la bocca e 50 per mangiare”

[ritornello]
oh, siamo il domani che arriverà con qualcosa di nuovo
siamo la pioggia che cade senza l’avviso di un tuono
siamo la gente che mangia anche se il cibo non è buono
siamo le facce che chiedono giustizia, mentre in ginocchio chiediamo perdono

[strofa 2]
in un giorno qualunque mentre sei in ufficio
giada si spalma in faccia il dentifricio
le hanno detto che funziona contro l’acne
mentre lo fa piange
le scendono lacrime bianche
la sua foto del profilo dura sempre poco
non lavora perché non sa sostenere un colloquio
troppa ansia, troppi brufoli, troppo insicura
e un padre troppo duro, scuro, non se ne cura
il padre è luca un uomo in carriera
lavora come un porco da mattina a sera
ne ha licenziati sette solo questo mese
lui dice che è palese, è colpa del paese
chissà che cosa l’ha cambiato
da bambino rideva e correva come un cane nel prato
ora in quel prato lui fa l’albero spoglio
con le radici troppo grosse radicate nell’orgoglio

[ritornello]
oh, siamo il domani che arriverà con qualcosa di nuovo
siamo la pioggia che cade senza l’avviso di un tuono
siamo la gente che mangia anche se il cibo non è buono
siamo le facce che chiedono giustizia, mentre in ginocchio chiediamo perdono

[strofa 3]
in una notte qualunque mentre tutto tace
io urlo a me stesso “facciamo pace”
l’importante è dare tutto, non il risultato
ma dando tutto me stesso non l’ho avanzato
io sono andrea e di lavoro vivo
quando non ho molte parole di solito scrivo
appartengo ad un mondo di eterni giovani
debitori, creditori, egoisti e scomodi, innamorati cronici, in fondo uomini

[ritornello]
oh, siamo il domani che arriverà con qualcosa di nuovo
siamo la pioggia che cade senza l’avviso di un tuono
siamo la gente che mangia anche se il cibo non è buono
siamo le facce che chiedono giustizia, mentre in ginocchio chiediamo perdono


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