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lirik lagu amon wave - palazzi

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[strofa 1]
l’amore per la gente mi crea dipendenza
il problema è che dai, dopo non ricevi
trovi segni sul corpo come penitenza
e forse questo è il prezzo di essere veri
a 18 anni ho conosciuto gente
strisciare come serpi, e farlo come niente
vendere amici in piazza come fossero stecche
b~ttare sentimenti come fossero niente (no)
un ragazzo per la roba ci è rimasto sotto
le lacrime di un padre qui la strada insegna
che non serve avere soldi dentro il tuo giubbotto
perchè i soldi non ti salvano se steso a terra
bravi ragazzi stanno in blocchi di cemento
in delle case bianche con persiane rosse
la notte il fumo scende dalle tapparelle
argento sopra i polsi come niente fosse

[pre~ritornello]
le luci dei lampioni mi ricorderanno casa
ho perso troppi amici per una vita sbagliata
non troverò me stesso, forse nemmeno la strada
crescere senza padre e forse no

[ritornello]
resto non preoccuparti
qui tra il freddo di questi palazzi
noi che eravamo pieni di sogni
rubati dai cassetti degli altri
ma tu non preoccuparti
fra le scale di questi palazzi
forse imparerò anche a perdonare
ma non imparerò a perdonarti (no)
ci credevo davvero
dicevo che ce la facevo
e non ce la facevo
io che ho dato tutto me stesso
a chi aveva di meno (a chi aveva di me~)
e non parlo di euro
[strofa 2]
fumavo 2~3 bombe nel quartiere dopo scuola
ragazzi della piazza che non vestono alta moda
ma cercheranno un modo per poi arrivare in alto
capisci certe cose quando non c’è dio accanto
brindo per qualche amico che non lo vedo da tanto
fatto una vita all’estero per trovare il guadagno
messo la testa apposto dopo che si è laureato
la voglia di scappare ce l’hai se vieni dal fango
io sono la voce della mia gente
la rabbia della mia gente
il sangue della mia terra
che scende lungo le tempie
le legge non ci tutela
lo stato qui non ci sente
mio nonno muore d’infarto
poi quando accende la tele
e mi affaccio alla finestra
e le luci dei lampioni mi ricorderanno

[ritornello]
resto non preoccuparti
qui tra il freddo di questi palazzi
noi che eravamo pieni di sogni
rubati dai cassetti degli altri
ma tu non preoccuparti
fra le scale di questi palazzi
forse imparerò anche a perdonare
ma non imparerò a perdonarti (no)
ci credevo davvero
dicevo che ce la facevo
e non ce la facevo
io che ho dato tutto me stesso
a chi aveva di meno (a chi aveva di me~)
e non parlo di euro


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