lirik lagu alex22 - il vespro
[testo di “il vespro”]
[intro]
com’io divenni allor gelato e fioco
nol dimandar, lettor, ch’i’ non lo scrivo
però ch’ogne parlar sarebbe poco
io non mori’ e non rimasi vivo:
pensa oggimai per te, s’hai fior d’ingegno
qual io divenni, d’uno e d’altro privo
(ehi)
[strofa]
in questi giorni sto morendo di fame
non sto più dormendo e sto rompendo l’infame
sembra più cattivo, si tace dalle quattro
e non ho mai sentito: “mi piace alessandro” (ahahah)
yeah, a volte sfoga il mio alter~ego
e lo faccio parlare se non trova altre tego
yeah, mando in coma tante ietro
e le faccio vedere la mia prova d’arte dietro (ahahah)
ah, sento sussurri alternati
da tanti assurdi turni e disturbi alterati
scappo dove risiede lucifero
con l’altro santo nome che mi ripete di ucciderlo
yeah, taglio la testa ad oloferne
faccio sgorgare sangue come il david del seicento
penso questa merda quando sono solo sempre
vorrei scordare f~glie se non stavi nel redento (ahahah)
ah
ti uccido senza pentimento, sono mezzo vivo
sterzo in bivio, prendi tempo, scendi vento
caccio potenza ai grati con scaltro sentimento
faccio violenza gratis all’altro se ti mento
il cogito ha tagliato ogni legame che non tenga
sperando che da bocca il letame si contenga
quando penso c’ho un’atroce riserva
e quando mi sento tengo una voce di merda
mi sfogo il giusto, non ho uno scopo occulto
spero solo che farò il botto sotto un urto
sento che si pente e c’è la quiete dopo tutto
dopo che la mia mente mi ripete: “sono brutto”
ehi, ormai non credo alle illusioni
dopo che ho avuto, certo, più di cento delusioni
(dopo che ho avuto, certo, più di cento delusioni)
caccio la mia anima fuori dal cazzo
non piaccio e rinfaccio se non muori da pazzo
sono ridotto a farmi male quando taccio
c’ho quasi diciott’anni e non ho mai dato un bacio
scrivo un testo crudo, parla il me stesso muto
non ho mai fatto sesso, ah, ma ne resto cupo
faccio un gesto oscuro, ho fatto un lutto umile
pure se ho chiesto al vespro il buio è stato tutto inutile
ciò che mi ha intimorito non lo nego
ora temo allibito ciò che mi ha arricchito sotto zero
tutto il bianco affianco spero ritorna nero
perché è quando sono stanco che vedo di norma il vero (di norma il vero)
la mia mente malsana crepa, beh, fra’
se sogno il demonio che sbrana flegias, eh, già
chiuso in una gabbia in kevlar
accuso un druido mentre aspetto che la rabbia sfebbra
(ahahah, ahahah)
c’è pure chi pensa che sono frocio
socio senti i miei pezzi e datti fuoco
sfoggio la mia strada bella grossa
con ‘sto sfogo tolgo la mia spada nella roccia
la notte (ehi) porta consiglio, uomo
dovrò fare a botte, è una lotta il disco nuovo
mi trovo a stare solo e non capisco il mondo
non provo a essere buono, ‘sta volta fisso il vuoto
ho chiesto (ehi) ad efesto il suo contesto, vesto
con tutto l’odio che ho ancora represso
col testo sto meglio mentre col resto, mesto
dormo e mi sveglio sempre col vespro
resto connesso a ‘sta merda forse è un po’ presto, lesto
dormo e mi sveglio sempre col vespro
(dormo e mi sveglio sempre col vespro)
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