lirik lagu alessio castelli marino - il valzer di matilda
[strofa 1]
tra le praterie della mia gioventù
vagabondo tra polvere e rovi
trascinando su in spalla libertà e virtù
ballando il tuo valzer tra i fiori
quando all’improvviso il cielo tuonò
e alla mia terra il sorriso strappò
un fucile imbracciai senza poter dir di no
non più uomini, oramai soldati
[ritornello 1]
e suonava un valzer, matilda
quando la nave issò le sue vele
e in mezzo a lacrime, saluti e bandiere
salpammo per gallipoli
[strofa 2]
ricordo quei giorni passati all’inferno
quando il sangue mi sporcò la faccia
vedendo il riflesso di un agnello al macello
nell’acqua che accarezza la baia
johnny il turco, senza dubbio, non ebbe pietà
e in pochi istanti ci spedì all’aldilà
dalla spiaggia di suvra alle nostre città
non si torna con gli stessi occhi
[ritornello 2]
e suonava un valzer, matilda
quando di terra si coprivano i corpi
diversa pelle ma stessi morti
che domani non saranno risorti
[strofa 3]
e per dieci settimane ho cercato di schivare
il fuoco, le bombe e gli scuri
e per dieci settimane ho cercato di campare
mentre intorno contavamo i caduti
fino a quando un colpo il mio corpo incrociò
e senza rimorsi sul letto mi inchiodò
e quando vidi quello che ormai più non ho
con la morte ci sarei anche andato
[ritornello 3]
non potrò più ballare, matilda
la prateria ormai è troppo distante
per issar tende a pioli servono entrambe le gambe
per il valzer ne servono altrettante
[strofa 4]
han fatto raccolta di storpi e feriti
di monchi, di ciechi e di pazzi
con orgoglio a casa ci han rispediti
con medaglie e i loro riflessi
ma quando la nave al porto attraccò
sognai un polpaccio da uomo del nord
rubato ai fiori come la gioventù
calpestata e dimenticata
[ritornello 4]
e suonava un valzer, matilda
quando sfilammo giù per la banchina
non ci furono applausi come la volta prima
ora con le mani ci si copre gli occhi
[strofa 5]
adesso, ogni aprile, mi siedo in cortile
e guardo la parata sfilare
i miei compagni, con orgoglio e divisa
di sogni di glorie passate
stanchi e malconci sono i vecchi ormai
e in pochi ora li chiamano eroi
perché stan marciando qui davanti a noi
non lo so e non lo saprò mai
[ritornello 5]
e suona un valzer, matilda
sulle ceneri di una guerra andata
confusa, incompresa, ormai dimenticata
come i suoi eroi, i suoi vinti e i suoi santi
[outro]
un valzer, matilda, un valzer, matilda
chi ballerà ora il tuo valzer con me?
e le anime si udiranno marciare intorno ai [?]
e chi ballerà ora il tuo valzer con me?
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