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lirik lagu addivvi - rumore bianco

strofa 1:

“lavorare stanca”, certo è solo un modo diverso di farla franca, è il peso dell’età che avanza
un ospite inatteso distratto da cocci del senso che sfugge dell’oggi del tempo che scorre in questi orologi
e prendi un telefono per fare un ennesimo squillo ad un orecchio amico da cui avere conforto
quanto pesa un millesimo di secondo stare davanti ad uno specchio in un dialogo lento col tuo riflesso
pochi contatti e rapporti onesti ma forse tu vorresti trovarti in un’altra città, dove la pioggia batte sulla grafica sbiadita troppo distratta per la pubblicità
dove la gente manomette le lancette, gira nei supermercati aperti 24/7 al limite del circondario per alimentare la propria fame e lo stipendio di un operaio nei turni di straordinario

ritornello:

ehi
rumore bianco delle voci che qui vengono a svegliarmi quando sono poco stanco per addormentarmi
sono le voci che qui vengono a cercarmi e può darsi si tratti di un sogno da cui destarmi
rumore bianco di un televisore a farmi compagnia quando sto nel letto steso con la nostalgia
rumore del tempo che pare voli via, dei progetti che rimando già al domani

strofa 2:

e poi lasciare d’un tratto vecchie p-ssioni dimenticate come parole di vecchie canzoni
sono parole che finiscono impresse nei solchi di un disco si fanno pulviscolo e poi svaniscono
in giorni spesi nelle fabbriche o sulle natiche immerso tra le pratiche più burocratiche
e se va bene poi magari bere e distrarsi in un agorà da un umore da una routine che preme e logora
c’è chi poi chi non si accontenta, c’è chi racconta di chi si reinventa, dice: “affonda e ritenta”
dopo la linea d’ombra dei trenta progetta piani in agenda
ma qui l’accidia ci uccide, è violenta
volano via pensieri leggeri lontani da una mente che pensa come aereoplani a malpensa
e ciò che resta a volte sono paure che vanno a ritmo e scavano nell’intimo sempre più forte

ritornello x2

rumore bianco delle voci che qui vengono a svegliarmi quando sono poco stanco per addormentarmi
sono le voci che qui vengono a cercarmi e può darsi si tratti di un sogno da cui destarmi
rumore bianco di un televisore a farmi compagnia quando sto nel letto steso con la nostalgia
rumore del tempo che pare voli via, dei progetti che rimando già al domani

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