lirik lagu 16 barre - un sogno ricorrente
ho sognato acqua dentro i miei polmoni, latta nel cervello
per lo scorrere dei miei neuroni
un fondo buio come uno strapiombo verso il nucleo vivo
e un suono da laggiù che mi attirava come un filo
sono sceso e ho visto: una luce che m’ha colpito
una voce che m’ha rapito, una pace che m’ha stordito
chiesi aiuto verso l’alto di questo crepaccio
mi rispose il cielo rimbalzando in un tunnel di ghiaccio
petali…
rossi come il sangue sopra la mia pelle
e un vortice di fuoco verso il cuore delle stelle
sparato alla velocità del tempo e delle particelle
fino all’esplosione delle due torri gemelle
vidi le persone… volare come sacchi di cemento
dai piani superiori dell’incendio
poi la torre…come in un rewind ricomporsi
e la calma tornare rapida ad imporsi
[rit.]
l’ho stretto fra le mie mani, ed ero solo sullo scoglio dove mi tuffavo da bambino
l’ho stretto tra le mie mani e le stelle luccicare nella luce del mattino
aprii la mano… spira un vento calmo sopra la risacca…
p-ssa sul mio palmo e lo stacca
non ho provato più nessuna rabbia, mentre lo guardavo correre verso la sabbia
poi vidi le foglie alzarsi dalle strade galleggiare
e ritornare ad attaccarsi male
poi saldarsi ritornare verdi
per richiudersi in boccioli ed affondare dentro rami secchi
i novanta.. e i primi cellulari sulle nostre mani
la grande speranza nel domani magari..
mia madre che rideva con mio padre mentre la grande folla
alla tv guarda un muro che a berlino crolla
gli anni cinquanta coi capelli al vento nelle cinquecento
gli anni quaranta e i campi di concentramento
l’ottocento.. la grande casa del padrone
e un mississippi lento scorre fra i campi di cotone
l’america selvaggia, dagli alberi una faccia..
vede avvicinarsi grandi navi sulla spiaggia
l’anno mille.. poi l’anno zero
poi il sole che si stacca
nell’alba di un immensa bolla d’acqua
[rit.]
l’ho stretto fra le mie mani, ed ero solo sullo scoglio dove mi tuffavo da bambino
l’ho stretto tra le mie mani e le stelle luccicare nella luce del mattino
aprii la mano… spira un vento calmo sopra la risacca…
p-ssa sul mio palmo e lo stacca
non ho provato più nessuna rabbia, mentre lo guardavo correre verso la sabbia
civiltà talmente progredite che come te lo spiego?
noi in confronto a loro siamo al medioevo
si susseguono e sprofondando una sopra l’altra..
come quando cade un castello di carta
la terra si fa incandescente e sanguinando lava
spara tutta l’acqua in cielo in una nube chiara
la terra si fa polvere e si perde ogni cosa
il sole inizia a fondere nei tratti di una nebulosa
il buio si fa luce ed è un cammino tutti in fila
l’universo in un respiro si ritira e s’avvicina
dritti verso il centro prima la materia e dopo il tempo
si comprimono ad anello in un solo granello
[rit.]
l’ho stretto fra le mie mani, ed ero solo sullo scoglio dove mi tuffavo da bambino
l’ho stretto tra le mie mani e le stelle luccicare nella luce del mattino
aprii la mano… spira un vento calmo sopra la risacca…
p-ssa sul mio palmo e lo stacca
non ho provato più nessuna rabbia, mentre lo guardavo correre verso la sabbia
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